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Cosa vuole El Pibe de Oro?


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 di G. Fiorito  Non è raro frequentando il web imbattersi in qualche discussione sui forum, specialmente quelli popolati da Juventini,  intorno all’elezione del più grande calciatore di tutti i tempi. Ancor meno che i due contendenti la tenzone siano Platini e Maradona. Io stessa una volta condussi una battaglia verbale con un mio amico di fede che aveva accostato “El Pibe de Oro” a Mozart, il mio autore musicale prediletto. Dovete sapere che ho al mio attivo studi musicali, per la precisione di pianoforte e che pertanto potete fidarvi di quello che dico. Mi arrabbiai molto. Il mio amico intendeva portare ad esempio lo spirito giocoso, la perfezione tecnica e stilistica, la capacità dell’assolo e io, avendo sempre destinato a Platini quei pregi, ritenevo che il paragone con il massimo compositore del XVIII secolo, colui che aveva rielaborato con perfezione l’arte cerebrale barocca aprendo ai sentimenti romantici, calzasse a pennello sull’italo-francese. Ancora oggi sono convinta di questa tesi. Ritengo Platini superiore a Maradona, perché la superiorità è grazia e leggiadria, non “fare lo sbruffone” o comportarsi da gradasso. Per farvi capire meglio eccovi, si capisce a mio avviso, che poi ognuno è libero di esprimere il suo giudizio, i filmati che hanno immortalato gli attimi emblematici delle figure di Paltini e Maradona: il 3 volte Pallone  d’Oro Juventino sdraiato sul prato dell’Argentino nel 1985  (LInk) dopo che il gol più bello della storia del calcio era stato annullato e il celebre episodio della mano de dios ai mondiali del Messico dell’anno successivo. LInk) Per fortuna sulla questione è intervenuto Pirlo, che prendendosi il nome di Amadeus tutto per sé non ha potuto trovare nessuno disposto a contestarglielo. Maradona è stato sottoposto a un intervento di presbiopia in queste ore e gli auguriamo di rimettersi e togliersi gli occhiali al più presto. Sollecitato dall’arrivo di Higuain al Napoli non ha potuto fare a meno di commentare la notizia, portando ancora una volta acqua al mio mulino, checché ne pensino tutti gli Juventini che forse nel cuore hanno conservato il rimpianto di vedere Diego Armando con la maglia bianconera. Copiaincollo da Tuttosport le parole esatte del fuoriclasse che con il Napoli vinse i due soli campionati dell’intera storia partenopea, nel 1986/87 e nel 1989/90: “… in primis sono contento per il giocatore che è sempre stato un mio degno pupillo e poi sono sicuro che potrà dare delle grandi soddisfazioni ai miei concittadini e tifosi Napoletani che meritano il rispetto dell'Italia intera e dell'Europa calcistica perché sono l'esempio dello sport e dei valori sani, e poi un vero argentino non può mai giocare a Torino ...". Sportivamente auguro anch’io una brillante carriera a Higuain, spesso accostato durante diverse fasi del calciomercato anche ai colori bianconeri, ma l’ultima frase Maradona poteva risparmiarsela. Uno come lui non ha bisogno di questi mezzucci per essere ricordato, nemmeno a Napoli. Uno come lui è il calcio, anche se dovrebbe cominciare a capire, come forse noi tutti, che è stato il calcio nella sua epoca. Andando indietro nel tempo si trova proprio a Torino, nei pressi della Juve di Umberto Agnelli, quella della Prima Stella, un certo Omar Sivori, anche lui Pallone d’Oro con la Juve nel 1961 e originario dell’Argentina, dove era nato a San Nicolás de los Arroyos nel 1935. Più avanti sotto la Mole è giunto un certo David Trezeguet, un altro fuoriclasse del gol, francese di Rouen e calciatore della nazionale d’Oltralpe, ma cresciuto in Argentina, dove la sua famiglia era emigrata e figlio di Jorge e Beatriz. Per non parlare di Camoranesi, nato a Tandil e naturalizzato italiano, centrocampista non solo della Juve, ma anche della nazionale azzurra. Maradona terminò la sua esperienza di calciatore in Italia il 17 marzo 1991, quando fu trovato positivo alla cocaina durante un controllo antidoping successivo a Napoli Bari 1 a 0. Si racconta di lui che ebbe a dire in forma confidenziale a Boniperti: “Forse, se fossi finito alla Juventus avrei avuto una carriera più lunga, tranquilla e vincente. Non rimpiango nulla, ma per quel club ho sempre avuto ammirazione e rispetto” (Link). Oggi sembra aver cambiato idea. Non vorremmo che abbia avuto occasione di discutere con Xavier Zanetti di certe questioni riguardanti una farsa denominata calciopoli e messa in scena attraverso pedinamenti e spionaggi illegali proprio dai dirigenti della squadra di cui è simbolo. Ci piacerebbe parlare di calcio e non di soste nelle vasche da bagno hollywoodiane con i boss della camorra (Link ) o di guai con il fisco italiano (Link ), né tantomeno della cattiva abitudine di certi fuoriclasse a disconoscere la prole (Link ). Però siamo convinti che la benzina gettata sul fuoco del campionato italiano per accendere una sfida nuova tra Juventus e Napoli con il pretesto della privazione di una libertà di pensiero ancorché di gioco invero molto poco elegante, avendo appena indossato un altro argentino che di nome fa Tevez la n. 10 bianconera, non sia del tutto dettata da campanilismo, ma interessata. Maradona vorrebbe un posto al sole, cioè da dirigente al Napoli, tutto qui: “… perciò dall'anima un forte in bocca a lupo al caro Higuain al Napoli calcio ed ai miei Napoletani che io seguo e accompagno sempre in tutto il mondo anche con il pensiero oltre che col mio cuore azzurro In futuro per la bandiera del Napoli le strade del pibe de oro "campione del secolo " e quelle di De Laurentiis , che e' campione negli affari potrebbero anche incontrarsi , non c'è alcuna inimicizia ma anzi il desiderio comune di un Napoli ancora campione” (Link) Anche Platini in qualità di presidente UEFA ne ha dette e fatte di cotte e di crude, una per tutti l’affare del francobollo di Andrea Agnelli (Link ), ma almeno ebbe l’umiltà di dichiarare, più o meno quando appese gli scarpini al chiodo, il 17 maggio 1987: “Ho giocato nel Nancy perché è la squadra della mia città, nel Saint-Étienne perché è la squadra più forte di Francia, e nella Juventus perché è la squadra più forte del mondo” . E poi di ripeterlo anche alla Gazzetta dello Sport ancora nel 2012: “Ho cominciato a giocare per strada e ho avuto la fortuna di approdare nel club più importante della mia regione, la Lorena. Poi ho avuto la fortuna di giocare nel club più importante di Francia, il Nancy. Infine, di approdare nel club più importante al mondo” (Link).  http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/articoli_dettaglio.asp?id=3098