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Calciopoli: abbiamo tutte le intenzioni di ricordare!


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 di G. Fiorito  In un eloquente articolo su Tuttosport che fa seguito all'intervista del 12 settembre, Vaciago (Link) ci informa che il clima di distensione inaugurato dalla (se preferite tra la) FIGC e Andrea Agnelli con il ritorno della nazionale a Torino nello Juventus Stadium consentirà (forse) al Presidente della Juventus di ammorbidire i toni e adottare una strategia più soft, onde perseguire  il duplice scopo sia di ricostruire gli equilibri distrutti da calciopoli in seno alla Federazione, e cioè di tornare a usufruire di quella imparzialità che ci spetta di diritto dopo anni trascorsi a sperimentare l'utilizzo di due pesi e due misure, sia di mantenere un atteggiamento più rilassato per tutto il tempo che ci vorrà, si calcolano almeno un paio di anni, a far raggiungere in cassazione i processi che riguardano Giraudo e Moggi, a condizione che il giudizio di non colpevolezza espresso in primo grado nei confronti della società bianconera rimanga immutato. Sempre, conclude con preoccupata ironia Vaciago, che per allora ci sarà ancora qualcuno che si ricordi di avanzare la richiesta di restituzione degli scudetti n. 28 e 29.   Per favore, tranquillizzate Vaciago. Nonostante le rassicurazioni dell'avvocato Paco D'Onofrio, che è ritornato a illuderci sulla sospirata revisione dei processi di calciopoli in base a quel famigerato art. 39 di cui si è tanto parlato negli anni scorsi soprattutto nel breve lasso di tempo inter-corso tra la scoperta delle intercettazioni "oneste" e la loro subitanea prescrizione. Nonostante le precisazioni di carattere cautelativo volte a farci rendere conto che è necessario attendere i tempi spasmodicamente lunghi dei tre gradi di giudizio e delle conseguenti sentenze definitive, poiché l'art. 39 può essere invocato una e una sola volta. Nonostante le rassicurazioni di Abete che il presidente della FIGC nel suo intimo più profondo (ma così profondo che lo vede solo lui) è rimasto in fondo juventino. Nonostante Baudo, Di Pietro,  Linus, Travaglio, ecc. Nonostante le sviolinate sull'asse portante della nazionale azzurra, che come spesso accade è bianconero. Nonostante i "baci di Giuda". Nonostante le "bombe" promesse da Moggi e probabilmente sul punto di essere disinnescate col solito collaudato metodo "don Abbondio", altrimento detto supercazzola, infarcito di ricusazioni, prescrizioni e incompetenze varie e assortite. Nonostante si sia appena giocata Juve Inter e nella testa del normalizzato per eccellenza ci sia posto solo per le rievocazioni del 5 maggio 2002 e i cori a Poborsky, al quale va il nostro imperituro inchino.   Noi siamo qui. Sulla riva del fiume. E siccome bere birra e roderci il fegato non è tutto quello che sappiamo fare, ma abbiamo ottime intelligenze e memoria infallibile, siamo lieti di partecipare a Vaciago, che con tanta costanza e pervicacia in un mondo di pennivendoli ha avuto l'ardire e la perseveranza di raccontarci in diretta il processo di calciopoli, che il suo appello non è caduto invano. Abbiamo tutte le intenzioni di ricordare. Anzi, ci saremo ogni giorno a tenere desta l'attenzione sullo scellerato inganno ordito 7 anni fa ai danni della società che, come desiderava ed era certo accadesse Gianni Agnelli, il quale ci ha dato l'esempio e insegnato ad amarla, come altri poi non sarebbero stati capaci di fare, ha raggiunto il traguardo della Terza Stella prima che le avversarie si fregiassero il petto della seconda. Noi ci saremo ad ogni udienza del processo di Napoli. Noi ci saremo ad ogni rigurgito di incompetenza. Noi vi renderemo partecipi di ogni prescrizione. Noi continueremo a lottare per il 28 e il 29. Perché la nostra storia non sia cancellata per sempre. Finché avremo fiato e oltre, nella passione che ad altri saremo stati in grado di trasmettere. Guido, fidati. Noi non dimentichiamo. http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/articoli_dettaglio.asp?id=3168