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Sudditanza psicologica?


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 di P. Cicconofri  Sono state sufficienti 3 giornate di campionato per scatenare la polemica contro gli arbitraggi. Sotto accusa, come spesso accade, la diversa interpretazione di episodi simili. Montella, allenatore della Fiorentina, è andato su tutte le furie per l’espulsione di Pizarro nel fine gara, dopo un dubbio episodio in area del Cagliari (Murru su Rossi) che aveva scatenato le proteste dei giocatori viola convinti che fosse rigore netto, come ha confermato l’immediata moviola. L’aereoplanino, nel fine gara, facendo riferimenti non così velati all’indirizzo di Balotelli ha affermato: «Lunedì abbiamo fatto una riunione anche con la classe arbitrale: con gli stessi toni ho fatto notare la mancanza di uniformità. Certi giocatori insultano platealmente gli arbitri e non accade mai nulla. Pizarro ha detto letteralmente a De Marco “che ca..o fai?”, con le mani basse e senza sbracciare. Quante volte accade in una gara? Quanti espulsi dovrebbero esserci? Un errore tecnico come un mancato rigore lo accetto, accadrà sempre: questa cosa proprio no». Il riferimento è alla prima giornata di campionato, Milan-Hellas Verona, dubbio contatto in area e reazione rabbiosa di Mario Balotelli che manda ripetutamente a quel paese l’arbitro, anche con gesti plateali. Punizione? Un semplice cartellino giallo. Ricordiamo anche che nel finale della scorsa stagione, proprio il Milan soffiò alla Fiorentina l’accesso ai preliminari di Champions League tra le contestazioni viola legate a molti episodi dubbi che favorirono la squadra Milanese e portarono allo sfogo dello stesso Pizarro che dichiarò di voler lasciare l’Italia … Da Firenze a Torino è sempre la contestazione a tenere viva la polemica. Al minuto 47’ la panchina del Toro allarmata dalle grida di Larrondo, a terra, chiede a De Luca (il quarto uomo) il cambio immediato ottenendo l’okay. Il Milan continua a giocare fino a quando il pallone non è calciato fuori dal campo, proprio davanti alle panchine. Il Torino chiede il cambio ma Mexes, sollecitato da Allegri, riprende subito l’azione che porta all’episodio del rigore a 30 secondi dalla fine dei 4’ di recupero. A questo punto i sanitari soccorrono Larrondo … Due episodi che casualmente hanno un unico beneficiario e riportano in primo piano quelle accuse mai sopite legate al solito vecchio problema della sudditanza psicologica.  Per sedare gli animi intervengono subito Nicchi e Abete. Il presidente dell’AIA ripete che: “Le disposizioni date agli arbitri sono ferree, cioè se un calciatore si rivolge al direttore di gara in modo non consono, deve essere prontamente allontanato'. Basta andare su youtube e richiamare l’episodio di Balotelli per fugare ogni dubbio: doveva essere chiaramente espulso invece di essere ammonito. ''Qualche errore dagli arbitri c'è stato, ma ci sono state anche decisioni di qualità'…'a priori non sussiste disparità di trattamento'', le parole di Abete. Ci vuole un vero atto di fede nel credere alle sole parole quando i fatti mostrano chiaramente un diverso stato di cose … Per non farci mancare niente, torniamo a parlare anche di nuovi episodi di ululati razzisti a Milano, durante il big match con la Juve. Il Corriere dello Sport, rivela che i cori razzisti nei confronti dei due giocatori della Juventus, sono arrivati direttamente dalle tribune, dopo che gli episodi precedenti avevano visto la zona ultras come protagonista. Le telecamere di un tifoso presente a San Siro hanno ripreso, facendo il giro del web, un’aggressione di una ventina di tifosi nerazzurri verso un tifoso bianconero, reo di aver esultato al gol di Vidal. Quello che sorprende non è la stupidità del gruppo di sedicenti tifosi che si sono macchiati del vile attentato, ma del ritardo con cui sono intervenuti gli Stewart. Se questo è il livello di sicurezza all’interno di uno degli stadi più importanti d’Italia, possiamo dire che è stata una fortuna che l’episodio non ha portato a conseguenze tragiche. Molta strada deve ancora essere fatta prima di poter parlare di stadi sicuri dove poter ospitare le famiglie. Non cambia mai niente. I problemi sono incancreniti nell’ignoranza generale. Hanno voluto dare centralità alle chiacchiere da bar condannando la Juventus per il “comune sentire popolare” inscenando calciopoli e ora vorrebbero convincerci, con una dichiarazione di circostanza, che tutto va bene …. Non è un po’ troppo comodo? Commenta l'articolo sul nostro forum! Pubblicato sul settimanale n. 34 del  19.09.2013