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Pairetto assicura: "Sorteggio regolare" e poi lancia la bomba: "Facchetti mi disse..."


 
All'udienza per il processo di Appello su Calciopoli è intervenuto poco fa l'arbitro Pairetto, ecco uno stralcio del suo intervento, riportato da ju29ro.com: "Vi assicuro della bontà del sorteggio, come è stato dimostrato dal processo. Era impossibile falsare il sorteggio, perché avevamo le due urne con al centro il notaio. In una c’erano le sfere, nell’altra gli arbitri. Le urne erano trasparenti.Io estraevo la pallina con la gara e solo dopo il giornalstia estraeva quella con l’arbitro. Le palline ammaccate? Tutte lo erano, erano irriconoscibili. Il sorteggio si poteva truccare solo se il giornalsta, che cambiava ogni volta e non sapevamo chi era, fosse stato d’accordo con noi. Le griglie erano il segreto di pulcinella, quasi tutti riuscivano ad individuarle prima del sorteggio. Abbiamo composto griglie delle partite per evitare che vi fossero preclusioni. Nell’anno in cui abbiamo fatto il sorteggio solo in due occasioni abbiamo avuto un numero limitato di gare".Interessanti i riferimenti al filmato: "Nell’anno in cui abbiamo fatto il sorteggio solo in due occasioni abbiamo avuto un numero limitato di gare. La prima  fu per un Roma-Juventus e poi all’inizio di maggio Milan-Juventus, ed in questa occasione c’erano solo due arbitri (Paparesta e Collina) che potevano fare la gara. Era anche l’occasione in cui vennero i carabinieri a fare il filmato che non abbiamo mai visto perché il PM lo ha ritirato, ma abbiamo visto solo dei fotogrammi che erano messi in sequenza errata, spero non volutamente".Interessanti le parole sui contatti con i dirigenti e su Facchetti: "Noi avevamo contatti con i dirigenti di tutte le squadre dal Chievo al Napoli con Ferlaino, dalla Lazio al Milan, dall’Atalanta al Messina, insomma tutte proprio tutte. Persone con cui colloquiavamo normalmente anche di griglie, con i vari dirigenti che ci telefonavano. (...) In un’occasione Faccheti disse a Bergamo di mettere in un sorteggio tre nomi di cui due preclusi, ma lo faceva perché voleva Collina in un Inter-Juventus, nulla di anomalo e drammatico. Tra l’altro quella gara venne data a De Santis nemico pubblico dell’Inter che invece vinse la gara. La Federazione non solo non ci vietava questi rapporti con i dirigenti ma anzi ce li incentivava. Carraro ci aveva chiesto di fare degli articolo il lunedì sulla Gazzetta come commento alla moviola".Infine sulle famose schede: "Io non ho mai ricevuto una scheda straniera da Moggi. Le ho itilizzate ma datemi dalla UEFA per le mie funzioni all’interno della Federazione europea. Non so da dove nascano i contatti e come mi sono attribuiti da parte di chi ha redatto a mano questi elenchi. Questa amicizia con Luciano era vecchia di trent’anni. Volevo ricordarvi che in questi sei anni trascorsi come deirigente della CAN i campionati sono stati vinti da Lazio (con la pioggia di Perugia), Roma, il terzo lo perse l’Inter, il quarto lo vinse la Juve, poi il Milan, poi ancora la Juve. Ricordo che nel 2003 Juventus e Milan fecero una finale di Champions".