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LIVE - Processo di Napoli-


 Della Valle: "Ci siamo trovati a subire un processo sportivo offensivo per la sua velocità e la impossiblità di argomentare nulla".     © foto di Federico De Luca
Diego Della Valle ha parlato al processo, ecco quanto riportano i colleghi di ju29.com: "Sono anni che ho voglia di dire tre o quattro cose. Noi ci siamo trovati a subire un processo sportivo offensivo per la sua velocità e la impossibilità di argomentare nulla. L'indirizzo mediatico era potentissimo. Il processo di Napoli ci viene detto che la Fiorentina che aveva una posizione di forte contrasto con l'estabilishment del calcio, aveva chinato la testa. Noi da questo momento abbiamo visto due film, questo a fronte di errori continui e si sono alzati i toni, il nostro allenatore di allora per primo era preoccupato per quello che succedeva. Giornalisticamente abbiamo preso posizione contro questi errori. Mazzini, vicepresidente della FIGC, uomo in gamba, attento, ci è venuto a dire che era bene non avere contrasti con questo sistema ma di lavorare insieme.  La nostra società veniva considerata lontana dal sistema. Da questo tipo di consiglio, si creerà un contatto telefonico con Bergamo e mi presento e dico se serve… dopodiché ci siamo presi un impegno per vederci, tra i nostri mille impegni, e l'incontro è avvenuto dopo qualche mese. Incontro che è avvenuto alla presenza di Mazzini e mio fratello in un ristorante gremito e abbiamo parlato di come si poteva cambiare il calcio. Ho percepito l'interesse di una persona che aveva davvero voglia di ascoltare delle idee e ce ne siamo andati.  Poi leggo che quella era considerata la madre di tutti gli incontri. Dopo quell'incontro avremmo costruito un rapporto per organizzare il salvataggio della società. Così non è stato. E mi chiedo perchè non siamo stati pedinati o intercettati in quella occasione. Anni dopo abbiamo letto che un carabiniere era presente e che c'era l'intercettazione ma era irrilevante. Quale è la verità?  Dopo quell'incontro ci sono state tre gare: una con l'Atalanta finita 0 a 0, poi Lazio-Fiorentina, finita 1 a 1 con un errore arbitrale pazzesco a nostro sfavore, la terza con il Brescia che dovevamo vincere e ad arbitrarla fu mandato Collina che era notoriamente uno fuori da ogni sospetto. Se questo è quello che è accaduto dopo l'incontro capirete che il fine non era quello che ci viene imputato!" "Che nei fatti non ci siano cose che possano farlo sospettare è evidente. Sui diritti televisivi abbiamo tenuto la nostra posizione fino alla fine, facendo una denuncia all'antitust. Anche per l'elezione del presidente di lega è andato tutto come volevamo noi: una staffetta Carraro-Abete e Galliani irregimentato. Il film che vedevamo noi era quello di una società che voleva andare per la sua strada. I rapporti con Bergamo sono stati cordiali e lui mi è stato molto a sentire. Quando poi ho letto intercettazioni in cui Bergamo dice se fanno la metà di quello che dicono, penso si riferisca alle cose che ci eravamo detti per cambiare il calcio.  Tutti, soprattutto mio fratello e Mencucci sono sempre consenzienti di parole dette da altri. Non hanno mai chiesto nulla, argomenti di nessun tipo se non essere accondiscendenti. Ma se qualcuno mi dice che con una mia frase si può capire che io chiedo qualcosa quel qualcuno è in mala fede. Aver letto che intercettazioni molto imbarazzanti e pesanti sono state messe da parte in cui molti chiedevano tanto, capisco che era un modo di fare che noi non conoscevamo, tanto che io chiedo al Bergamo: non so se potevo chiamarla. Vi ringrazio per avermi ascoltato."Da segnalare che anche l'arbitro Dattilo ha rinunciato alla prescrizione.10.00 - L'Avvocato Galinelli ha chiesto i dischetti con le famose telefonate. Il Pg si è opposto in quanto ci si troverebbe a rinnovare il dibattimento. Gli avvocati chiedono il dischetto con la videoregistrazione del sorteggio, considerato importante anche dalla procura.9.30 - Al Processo d'Appello su Calciopoli è il giorno dell'accusa. La Juventus si è riunita allo Juventus Stadium per celebrare lo Juventus Day. Ancelotti: Conte è sempre stato un lottatore e da allenatore  è ancora più determinato che da giocatore. Abete: Rifletteremo per cercare di eliminare effetti distorsivi delle sanzioni ma la discriminazione territoriale non si tocca.   Al processo d'Appello su Calciopoli oggi parleranno il giudice relatore e il procuratore. Nell'aula 316 del Tribunale di Napoli, questo davanti alla corte presieduta dal giudice Silvana Gentile,  con il supporto dei giudici Roberto Donatiello e Cinzia Apicella della sesta sezione della Corte d'appello.