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di G. Fiorito Quante volte mi sono detta: basta. Non puoi andare avanti così. E’ da quella inconsolabile estate del 2006 che la tua mente ha iniziato a selezionare le persone, gli amici, i tuoi “miti” di un tempo attraverso il tifo. Non si fa. Tu lo sai bene che il tifo è una questione semplice e complessa. Che non si possono stabilire colpe se quando avevi sei o sette anni ti sei ritrovata per caso davanti a una partita in bianco e nero, imbambolata, e c’era Anastasi che era proprio della tua città. Che se avessi avuto solo qualche anno di più, sai che bello scherzo, te lo ritrovavi nerazzurro. Tu impazzivi per Valentino Rossi e fremevi e urlavi quando “sverniciava” in curva le altre moto e dissacrava se stesso e il senso dell’eroe a ogni vittoria con buffi travestimenti e inventava i suoi caschi personalizzati che diventavano un cult. E Fiorello? Che ci vuoi fare se la sua cattiva sorte lo ha portato sulla cattiva strada? E Ligabue? Dai, tu per Ligabue stravedevi. Anzitutto per i suoi capelli, questo è vero, che le canzoni ti parevano tutte uguali. Però i capelli sembravano quelli del tuo primo amore. Che ti avrà spappolato il cuore, fatto a pezzi l’autostima, però aveva almeno la decenza di essere juventino. Solo che con calciopoli questi interisti si sono ringalluzziti. Non vogliono stare a sentire che è stato un processo farsa. Che Guido Rossi era nel consiglio di amministrazione dell’Inter e pure presidente di Telecom. Che lì dentro spiavano, che Facchetti grigliava meglio di Moggi… ma tanto a che serve? Ti dicono sempre che qualcosa deve aver fatto. Perché era juventino e juventino vuol dire ladro. Basta. Non sono più indulgente e mi metto a tifare Pedrosa e Jorge Lorenzo. Non voglio più saperne di quelle pantomime gradite al sistema inscenate dal simpaticone di Augusta e Letojanni. Anzi, sai che ti dico? Preferisco suo fratello quando fa finta di essere Modugno. E Bonolis? Mi piaceva quando scaraventava tutti in piscina, aveva un linguaggio frizzante e nuovo e dopo Baudo era stato il migliore. Ma adesso ne ho per tutti. Tacete, se la Juve vi serve a farvi belli in TV. A raccattare consensi. Pure se di calciopoli non sapete niente e vi chiamate Pippo. Gaetano Curreri, che ti sei messo in testa? Gli Stadio. Aprivate i concerti di Lucio, cantavate le cose scritte da Carboni. Mi sono straziata quando l’ictus te lo sei fatto venire ad Acireale e sono stata felice quando hai detto che a Catania ti hanno curato bene. A che ti serve fare una canzone dove metti insieme Giacinto e Gaetano? Del calcio che fu ne parliamo quando vuoi, ma ti spiego io qualche cosetta. Ti consiglio qualche lettura. Un libro scritto dall’altro Mazzola. In fondo sono contenta che Vecchioni abbia vinto Sanremo. La canzone non era tutto questo granché. Ma l’Italia ha bisogno di rifarsi la faccia. E dai, non essere cattiva. Te la ricordi Samarcanda? E quel recital alle Ciminiere? 3 spettacoli per promuovere libri che avessero a che fare con la musica. Che ti combina Edoardo Bennato? Lui sì che era un mito. Invece se ne va a passeggiare in via Etnea e nemmeno una canzone dal vivo. Solo promozione. Invece Gino Paoli e Vecchioni… Loro no, non si fanno pregare. Gino prenota un pianista e un pianoforte. Roberto si fa bastare la chitarra. Roberto Vecchioni fa anche il professore. Lettere classiche in un liceo. Beati quei ragazzi. E’ così che dovrebbero essere gli educatori. Poeti, come i nostri cantautori. Che meraviglia! Forse non è lui quello più bravo. Tu avresti preferito Luigi Tenco e assolutamente Fabrizio De André. Ma loro se li è presi il fato e ora sono immortali. E la musica? La musica non è che sia la parte di rilievo. Almeno così ti sembra. Loro hanno reinventato il senso della poesia come fu alle sue origini: versi accompagnati. La semplicità, la sintesi, il tutt’uno. Però Gino Paoli lavora sul jazz…Lasciamo perdere. Questa nomination per il Nobel fa bene all’Italia (
Link). Pazienza se Vecchioni entra a far parte del mucchio di intellettualucoli che disprezzano twitter e credono di conoscere la vita, ma tutto quello che hanno da dire è: «sono arrivato a quel punto in cui perfino "il capitano manda a fanculo le stelle"». Poi accade che la Juve perda con la Fiorentina. Il professore si ritrova a Firenze per presentare il suo nuovo album: “Di rabbia e di stelle” (
Link). Porta il suo “stallo” che non vuol essere nichilismo dentro Palazzo Vecchio, insieme a Matteo Renzi, che di suo non perde mai l’occasione di tingersi di viola. Ci va di mezzo il disegnatore Staino e che almeno si dissoci. E’ solo rabbia antijuve, non ancora sopita, non ancora sedata? Una povera rabbia di cartone? Vecchioni saluta i fiorentini: «Moltiplicate la vostra gioia di aver sconfitto 4-2 la Juventus e avrete il livello della mia gioia nel vedere la Juve nella m.. ». Allora dovete sapere che il professore nazionale sta diventando un poeta maledetto e ci ha preso gusto a stare sui giornali. Questa è di poche ore fa e viene da QN (
Link ): “Due mesi di arresto e patente ritirata per 6 mesi: aveva tentato di giustificare al giudice la presenza di alcol nel sangue oltre i limiti consentiti dalla legge con l’assunzione di uno sciroppo per la tosse”. Non è solo la Juve a finire nella m… E un giorno anche le stelle potrebbero mandare a fanculo il capitano.“e si rivide nella pena di quel brillare inutile, di quel brillare lontano...” (Le lettere d’amore, Roberto Vecchioni)http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/articoli_dettaglio.asp?id=3255