juveland

Autodiscriminazione


 
 di E. Loffredo  Sulla questione "discriminazione territoriale" si sta tirando troppo la corda. Innanzitutto perché si sta facendo macerare un problema che andava risolto con immediatezza e senza il passo indietro regolamentare imposto da Galliani, che per di più se ne è uscito con la pagliacciata della segmentazione dei settori. Una resa delle istituzioni calcistiche di fronte alle pretese dell'ad rossonero. Passo indietro che ha rappresentato in fondo un passo in avanti delle tifoserie organizzate, ha fatto crescere in loro la consapevolezza di poter incidere nelle scelte della politica sportiva. E' in atto il gioco del tiro alla fune tra chi deve regolamentare e sanzionare da una parte e chi vorrebbe libertà di campo dall'altra. Perché ormai il coro "noi non siamo napoletani" non è più un insulto rivolto ai partenopei, ma una sfida lanciata domenicalmente alla Federcalcio (contando anche sul fatto che in Lega c'è chi vuole le curve piene). Gli stessi tifosi del ciuccio qualche settimana fa si sono schierati con il resto del mondo ultras esponendo quelle offese di cui sono destinatari. E in questo caso viene anche da chiedere perché ai napoletani non dovrebbero applicarsi le previste sanzioni. Siamo arrivati ad un punto quasi paradossale, con le continue provocazioni delle curve e gli imbarazzanti tentennamenti federali (cambio di disciplina, chiusura condizionale degli spalti). C'è però una riflessione che chi intona i cori di sfida dovrebbe fare: continuando con questo atteggiamento, non perdono in fondo il proprio legame col campo, con la partita, con tutto quanto è prettamente calcistico? Prima di arrivare a quello scontro che stanno cercando di provocare, non è meglio evitare di essere definitivamente inclusi nel novero dei fenomeni da espellere dal mondo del calcio? Cui prodest questo scimmiottamento di sé stessi? E infine una considerazione/invito agli ultras della Juve. La tifoseria juventina non conta alcun gemellaggio con nessun'altra curva italiana; negli autogrill, per le strade e in qualsiasi trasferta siamo sempre gli altri da aggredire con le peggiori contumelie (qualche volta anche i tifosi da tastiera come il sottoscritto vanno allo stadio); perché solidalizzare con le tifoserie di chi sportivamente parlando è nostro acerrimo avversario? Proseguire con questo mutuo soccorso nella guerra scatenata da Galliani non danneggerà la Juve e il suo pubblico? Non farà venir meno l'effetto Juventus Stadium appena rimarcato da Antonio Conte? Volete essere il dodicesimo uomo in campo o il convitato di pietra? È il caso di tornare a fare i tifosi della Juve e lasciare che i milanesi sbrighino da soli le proprie beghe.  http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/articoli_dettaglio.asp?id=3257