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Criscitiello, Facchetti jr, Moggi. Tutti contro


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  di G. Fiorito  23 ottobre 2010. Va in onda su Sportitalia la trasmissione “Notti Magiche” e scoppia uno dei tanti casi figli di calciopoli, con un altro dei procedimenti giudiziari che va a rimpolpare la schiera dei processi derivati, che comprendono anche le richieste danni di Vieri e De Santis alla società Inter, coinvolta nei dossieraggi illegali Telecom. Gianfelice Facchetti querela il giornalista Michele Criscitiello e Luciano Moggi perché, secondo la tesi dell’allora pm (Link ), quest’ultimo, dichiarando nell'intervista di "rivolgersi a Javier Zanetti", capitano dell'Inter, lascia "falsamente intendere che lo stesso Giacinto Facchetti avesse commesso reati quali quelli da lui commessi e per i quali procede l'autorità giudiziaria di Napoli".Nella primavera del 2012 il Gup del tribunale di Milano decide di archiviare il caso con una sentenza di non luogo a procedere, ma Facchetti jr inoltra ricorso contro l'archiviazione della querela per diffamazione. All’inizio del 2013 la Cassazione annulla la sentenza di archiviazione, rinviando gli atti ad altro gip, ma il 6 novembre la vicenda si conclude con la sconfitta del figlio del calciatore e dirigente dell’Inter scomparso. Ricostruendo le date, si può affermare che il 23 ottobre 2013 si sia già al corrente delle intercettazioni diffuse nella primavera del 2010 dal perito e dalle difese di Moggi, in seguito alle quali erano diventate di dominio pubblico soprattutto le indiscrezioni relative alla grigliata di Facchetti con Mazzei (Link ) e con Bergamo (Link ). Nonostante le preoccupazioni di Travaglio, che dopo aver fatto il diavolo a quattro per la grigliata di Moggi proprio non voglia saperne di capire se l’ex dirigente interista la sapeva più lunga del mostro e indugi sulla possibilità che la paternità di quel “metti Collina” ricada su Bergamo, il quale in questo caso si sarebbe solo rivelato perspicace nel prevenire l’interlocutore (Link).  Dimenticando nel frattempo il regalino (Link).Più o meno negli stessi giorni in cui tutto quello che aveva interessato l’Inter e quindi non Auricchio si rende noto, Andrea Agnelli diventa presidente della Juventus e inoltra un esposto a Palazzi per la revoca ai nerazzurri dello scudetto 2005/2006 già revocato alla Juve. Palazzi se la prende comoda e fa passare una decina di mesi prima di andare ad affrontare Moratti non convocandolo presso la FIGC, ma cautamente a Milano. Nonostante il presidente dell’Inter si risenta kafkianamente e piuttosto ipocritamente sotto processo, il 4 luglio 2011 il procuratore sportivo scrive una relazione che dovrebbe inguaiare l’Inter,  ma la prescrive, in modo che tutto rimanga così com’è, grazie anche all’intervenuta  incompetenza della federazione.Forse è per questo che nella primavera del 2012 il Gup di Napoli decide di rimandare a casa a mani vuote Facchetti jr. Nonostante tutto il 2012 sia scosso dalle notizie provenienti dal processo Telecom di Milano attraverso le voci soprattutto di Tavaroli e della signora Plateo, ex segretaria della vittima di quello scandalo, morta volando da un cavalcavia in piena calciopoli, (Link; Link), nonostante si parli tanto del computer di Tavaroli (Link ) misteriosamente giunto a Roma forse per costituire un aiutino ai Magnifici 12 che si arrampicano sugli specchi perché Narducci non tragga le stesse conclusioni della procura di Torino, che aveva archiviato il caso calciopoli, la querelle Criscitiello Facchetti si prolunga fino all’altro ieri, probabilmente in virtù delle risultanze del processo Telecom, che  ha preservato in qualità di mandante Tronchetti Provera.  Almeno fino a quando un altro processo derivato e riguardante un cd ricettato nell’ambito dell’affaire Telecom Brasile non ha fatto saltare il banco e certificato che il presidente della Telecom non poteva non sapere (Link  e Link  e Link ). Lo spiraglio aperto nel muro di gomma di calciopoli e in quello di silicone del processo Telecom si aggiunge alla crepa della sentenza con la quale Vieri è riuscito a strappare con la sentenza del 4 settembre 2012 all’Inter un milione di euro per i pedinamenti subiti.  Nonostante la sentenza favorevole a Criscitiello nei confronti delle rivendicazioni di Gianfelice Facchetti e le considerazioni esposte che probabilmente contribuiscono a giustificarla, le parole pronunciate in quella trasmissione da Luciano Moggi genericamente contro l’Inter e non contro la persona di Giacinto Fachhetti  sono state ritenute sufficienti dal pm milanese Elio Ramondini per rinviare ancora una volta a giudizio l’ex ds della Juventus con l’accusa di diffamazione aggravata, per un nuovo processo che partirà l’8 gennaio del 2014.  Calciopoli non finisce mai. Commentando il saluto che il Meazza ha tributato a Massimo Moratti in seguito all’arrivo di Thohir e le vicende legate all’attuale crisi del Milan, un intrepido giornalista di SKY ha chiesto all’artefice dello scudetto di cartone se a Milano non sia finita un’epoca. Lo vedremo nelle prossime puntate. Forse nelle prossime udienze. http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/articoli_dettaglio.asp?id=3283