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Tre punti, tre volte Vidal: è andata come doveva andare


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Servivano tre punti, è arrivata la vittoria. Non solo: sono arrivate anche tre reti da uno stesso calciatore. L’autore della tripletta, Arturo Vidal, è stato il mattatore indiscusso di una partita che la Juve ha giocato con la forza dell’orgoglio, soprattutto dopo l’effimero pareggio avversario.La Juventus imprime subito velocità al proprio ritmo; la vittoria è un imperativo. I bianconeri prendono possesso del campo, giostrano il pallone e ballonzolano alla ricerca dello spazio per infilare la difesa avversaria. Quando il pressing aumenta la propria caratura, il Copenhagen trema. La Juve è temeraria ad avventarsi contro la difesa avversaria, forbendo trame di gioco dense e avvolgenti. La rottura dell’equilibrio che attanaglia la gara piomba al 27’. Jacobsen ghermisce un cross destinato a Pogba con un pallavolistico bagher in area: l’arbitro non ha dubbi e fischia il rigore. Dal dischetto, Vidal è letale e inquadra l’angolo. Nonostante il vantaggio ottenuto, la Juve continua ad attaccare sino alla fine del primo tempo. In chiusura, Pogba sfiora il raddoppio con un destro da fuori che concede persino l’illusione ottica del gol.Il secondo tempo ricomincia da dove era finita la prima frazione di gioco. La Juventus, alla ricerca del raddoppio, continua ad attaccare. Tuttavia, il Copenhagen è lesto e arruffone e pareggia al 59’ grazie ad una zampata in area dell’ex Mellberg. Lo Stadium è ferito ma palpita ancora. E insieme alla Juve, torna ad esultare pochi minuti dopo. El Rey Leòn resiste alla carica di Mellberg ed è atterrato in area: rigore! Vidal è glaciale e trasforma. Sospiro prima del giubilo. Dopo appena due minuti dal raddoppio, Re Artù salta in area, e impatta di testa: tripletta! Conte, prudente e sagace, sostituisce Padoin con Marchisio e Tevez con Vucinic, allestendo un 4-5-1 dalle giunture strette come capillari. Poi esce anche Vidal, eroe della serata, al posto di Ogbonna. Il resto è ordinaria amministrazione. L’ozio delle ultime fasi esplode poi al rintrono del triplice fischio: game, set and match. I bianconeri ottengono la prima vittoria e il secondo posto del proprio girone grazie ad una prestazione gagliarda, proprio contro un Copenhagen corsaro e guerresco. Re Artù con il pallone in mano, ai piedi della curva in festa, è la cartolina della serata. In una formula: è andata come doveva andare.