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Su la testa!


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 di M. Lancieri Purtroppo, è andata male. Ma questa è una eliminazione che ha radici lontane: già dall’esordio in terra danese, la Juve ha cominciato a scavarsi la fossa, sprecando punti prima contro il mediocre Copenaghen, poi in casa con gli stessi turchi che alla fine ci hanno giustiziati e anche con il fortissimo Real, che ha potuto beneficiare di svarioni arbitrali a Madrid, ma che a Torino ha trovato un inaspettato regalo anche da parte della difesa juventina.Come ha detto Conte, non dovevamo permetterci di giocare alla roulette russa dell’ultima giornata la qualificazione al turno successivo. Poi, certo, il clima ci ha messo molto del suo, costringendoci a scendere in una palude, più che in un campo di gioco, complice una Uefa più interessata a far quadrare i conti con tv e sponsor che a fare disputare una partita a calcio. Ma, come recita un proverbio, chi è causa del proprio male pianga se stesso.Il popolo juventino è abituato ad accettare sempre il verdetto del campo: lo accettammo a Perugia, quando Collina ci costrinse ad affrontare l’ultima di campionato in una piscina, e lo accettiamo oggi, nonostante ci sia stata di fatto esclusa la possibilità di giocare a calcio per 70 minuti. Ed è proprio questa nostra propensione a non concentrarci troppo sulle variabili esterne, che ci ha permesso di vincere 31 scudetti (e potevano essere molti di più, se nel 2006, fuori dai campi di gioco, non ci avessero massacrato la squadra e spediti in B). Noi, anziché recriminare per vent’anni, a causa di un rigore non concesso o di una rete annullata, preferiamo ripensare a ciò che avremmo potuto fare meglio, per evitare di prestare il fianco anche alle ingiustizie o agli episodi sfortunati futuri.In questo momento, i nostri sentimenti sono un miscuglio di delusione e rabbia. Ma, già da oggi, tutti insieme riprenderemo a correre verso i prossimi obiettivi, che per questa stagione saranno il trentaduesimo scudetto, terzo consecutivo, l’Europa League, vinta altre tre volte, quando ancora si chiamava Coppa Uefa, e la decima coppa Italia. Poi, tra un anno, saremo di nuovo lì, a tentare di farci largo tra le migliori del nostro continente, sicuri che prima o poi torneremo anche a giocarci le finali, come eravamo abituati a fare prima di farsopoli.Bianconeri, c’è ancora tanta strada da fare e ci sono ancora tante partite da giocare e vincere! Quindi... su la testa!   http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/articoli_dettaglio.asp?id=3336