Il magistrato commenta il clamore intorno al tecnico: «Fatto increscioso, Conte non rischia nulla. Anzi Coppola lo scagiona dalle imprudenti illazioni di Sandulli»
Il comunicato di ConteRispetto per ConteIl ritorno di Pepe© Foto REUTERSTORINO - Antonio Conte ha deciso di tutelarsi "da chiunque intenda ledere" la sua dignità. Il giudice Piero Calabrò, che ha seguito con attenzione la vicenda, gli dà pienamente ragione. "Il clamore creato dalla presenza del nome di Conte nell'ultima ordinanza della procura di Cremona è un fatto increscioso: Conte viene citato in una serie di dichiarazioni che Coppola ha reso prima dell'estate, quindi datate. E si tratta di dichiarazioni che, per quanto riguarda Conte, sono del tutto irrilevanti. La ricostruzione di Coppola non comporta alcuna reponsabilità penale per Conte e nessuna conseguenza sportiva, perché non fanno altro che confermare quello che già era stato stabilito dal processo sportivo che aveva fin troppo pesantemente colpito il tecnico per omessa denuncia, quattro mesi di squalifica che si sono rivelati eccessivi considerato il trend successivo adottato dalla giustizia sportiva".Il giudice Calabrò, inoltre, amplia il concetto: "Anzi, a voler analizzare con la dovuta attenzione quell'ordinanza, il fatto che Coppola sottolineai nelle sue dichiarazioni agli inquirenti come Conte si fosse raccomandato di impegnarsi e di vincere la famigerata partita contro l'Albinoleffe, smentisce ulteriormente quello che era stato imprudentemente dichiarato da Sandulli a margine della sua condanna di secondo grado; ovvero che per Conte potevano esserci gli estremi dell'illecito. Insomma, non solo le parole di Coppola non accusano o smentiscono le versioni di Conte, ma tutt'al più lo scagionano ulterioremente. Si tratta, insomma, di una non-notizia a cui è stato dato un risalto eccessivo e sbagliato, quando nell'ordinanza si parlava di individui effettivamente inquisiti, di persone arrestate e di perquisizioni. Purtroppo, Conte non avrà neppure modo di smentire Coppola sul punto dell'omessa denuncia perché non ci sarà nessun processo penale per lui e quello sportivo si è già consumato. Questo rende ulterioremente grave la pubblicità avuta da questa non-notizia. per questo ho consigliato a Conte di chiedere i danni e di devolvere in beneficenza l'eventuale risarcimento".