juveland

C’era una volta il campo…


glmdj 
 di G. Fiorito  A poco a poco ci stanno arrivando. Sono lenti, ma finché c’è vita c’è speranza. Martedì sera. Rai3. Come al solito va in onda Ballarò e Crozza fa alla sua maniera il punto sui fatti della settimana. Nell’occhio del ciclone lo scandalo che ha investito la presidenza della regione Piemonte. Ma allora perché fa l’imitazione di Conte? (Link ) Perché, e lo sottolinea anche il comico, a Torino i giudici hanno il vizio di toglierti quello che hai vinto sul campo. Ci piacerebbe sapere se a Crozza questa similitudine tra i fatti di calciopoli e quelli elettorali piemontesi sia stata dettata dall’attributo “agghiacciante”, tanto caro all’allenatore bianconero, che sorge a commento di certi fatti italiani per i quali diventa possibile che 4 anni di governo di una regione vengano cancellati. O se non sia stata proprio l’idea che il tribunale possa togliere quello che si è guadagnato sul campo a far venire in mente la Juventus. Certo, Conte con calciopoli c’entra poco, poiché la sua “piccola” disavventura giudiziaria era legata a una presunta mancata denuncia nell’ambito del calcioscommesse e sappiamo che questo argomento non ha niente a che fare con farsopoli, un territorio che non è mai stato popolato da delinquenti ordinari e nel quale non si corrompeva nessuno a suon di soldi. Ma la gag, se uno è informato bene sui fatti, funziona, perché fa ridere. Crozza ha puntualizzato che Cota si è rivolto a sua volta alla giustizia, nel tentativo di far valere le sue ragioni di eletto sul campo. Quindi, da una parte per tutelarsi, dall’altra per lasciare rispettosamente ai giudici l’ultima parola, ha invocato che la giustizia possa fare il suo corso senza impiegarci altri 4 anni. Giusto. Le sentenze si rispettano. E poi si rendono note. Cioè, se Cota (o chi per lui), finisce nel fango (mediatico), anche se mi sta “politicamente” antipatico perché mettiamo che è un leghista e io sono meridionale, poi bisogna lo stesso che se la sentenza definitiva sarà a suo vantaggio, io ne venga informata con altrettanto fragore di trombe.Altrimenti la politica, che vivendo un momento di debolezza si appoggia frequentemente alla magistratura, si ritrova a dover sopportare non più il solo contrappeso di quello che da più parti viene denunciato come uno strapotere dei giudici, ma anche quello di un terzo polo, cioè dell’informazione. Alla quale dovrebbe spettare il dovere dell’imparzialità. Una cattiva informazione è disinformazione. Chi venga risucchiato da questo vortice perverso non ne esce più fuori. Specialmente se la massima aspirazione non consiste più per lui nella restituzione della propria dignità personale (e nel reintegro nelle mansioni che svolgeva prima) attraverso un legittimo procedimento giudiziario, per quanto ne stabilisca l’innocenza, ma nel ritrovarsi protagonista di una gag.“Io non ero presente fisicamente, i giornali possono scrivere ciò che vogliono anche perché in tanti rimangono male se io vengo assolto, non mi importa niente, ma l’importante è che il mio casellario giudizario è pulitissimo. Non si tratta di prescrizione, è stato assolto il punto d’accusa sulla violenza privata al calciatore Blasi, a me interessava uscirne fuori; pensate che si partiva da un’associazione a delinquere e invece cosa era rimasto: una violenza perché non avevo pagato lo stipendio ad un calciatore che veniva da 6 mesi di squalifica per un caso di doping. Dovrebbero vergognarsi tutti coloro che continuano a parlare a modo loro, e a scrivere le cose a modo loro. Della Juventus  mi sembra che la Gea avesse solo due calciatori, un nazionale italiano Tacchinardi e uno rumeno Mutu, preso a parametro zero e rivenduto dalla Juve a 9 milioni, quindi tutto sommato penso a tutti quelli che parlavano di un’enorme quantità di calciatori sotto contratto con la Gea, ennesima bugia tra le tante dette a quel tempo: io non voglio andare a presso a questa gente, che ora si mangia il fegato davanti  a queste sentenze e non do spiegazioni a nessuno di loro, anche perché queste persone non hanno il coraggio di guardarsi allo specchio mentre io certamente lo posso fare”. ( Luciano Moggi a Stilejuve dopo la sentenza GEA della Cassazione)Luciano Moggi è stato assolto, completamente scagionato dalle accuse nel processo GEA. Quanti avranno il coraggio di scriverlo?   http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/articoli_dettaglio.asp?id=3401