juveland

Bergomi_L’interismo a corrente alternata


glmdj 
 di G. Fiorito "Con i rossoneri, ho sempre vissuto le partite partendo alla pari, anche quando c'erano gli olandesi. Con la Juventus, invece, avevo sensazioni strane, poi è venuta fuori Calciopoli, ma allora non capivo". Nel giorno di San Valentino Bergomi si è espresso sulla sua Inter tra passato e futuro, dando l’impressione di rimanere ancorato più al primo che proteso al secondo, complici forse le solite difficoltà economiche ereditate da Thohir. Nell’arco degli otto anni che ci separano dalla primavera estate del 2006, che sconvolsero il mondo del calcio italiano, siamo in tanti ad aver capito molti aspetti documentati di uno scandalo che i commentatori di parte nerazzurra amano ancora sottoporre al vaglio delle loro sensazioni, essendo restii a uscire dall’alveo di una maniacale mania di persecuzione. Il 5 maggio 2002 avevamo già capito che l’Inter non era capace di vincere uno scudetto nemmeno a biscottarlo, cioè a farselo regalare.Il 25 maggio 2006 abbiamo saputo che il passaporto di Recoba era stato falsificato e che il calciatore aveva patteggiato con Oriali una pena di sei mesi convertita in una multa di circa 24 mila euro.Nel settembre 2006 abbiamo saputo da Sabelli Fioretti e Beccantini che Moratti aveva loro confermato in due differenti interviste che la security di Telecom (da lui indicata con un generico qualcuno) aveva operato spionaggi illegali nel mondo del calcio (avremmo poi visto Vieri vincere una causa contro l’Inter di Moratti) e lui non aveva cercato di impedirlo. Questi ed altri spionaggi erano costati la vita ad Adamo Bove, il responsabile tecnico delle intercettazioni illegali.Sempre in piena calciopoli, il 30 giugno, l’Inter aveva dato un’aggiustatina ai bilanci passivi, in seguito prescritta sia in sede di giustizia ordinaria che sportiva, come il Milan. Con tanto di dichiarazione del pm Nocerino che asseriva che la società della quale Moratti deteneva allora le quote di maggioranza, non avrebbe avuto i parametri sufficienti per iscriversi al campionato 2004/2005 vinto a tavolino e scippato alla Juve sul campo.Il 4 luglio 2011 Palazzi ha dichiarato prescritti alcuni presunti illeciti grazie ai quali l’Inter ha vinto 5 scudetti e vanta un triplete. Come riporta fcinternews.it (Link ), Fiorentina Inter dello scorso venerdì 14 febbraio, sarebbe stata caratterizzata come accade spesso, da alcuni episodi dubbi, rilevati da Sportmediaset: “non c’è fuorigioco nel primo gol di Palacio, regolare. E’ invece leggermente in fuorigioco Icardi sulla rete dell’1-2. Ci sarebbero due rigori per la squadra di casa, il primo per trattenuta di Kuzmanovic su Joaquin allo scadere del primo tempo. Poi all’80’ per il gioco pericoloso di Hernanes su Ilicic”. Dai microfoni SKY Bergomi avrebbe commentato che l'Inter sarebbe stata premiata dagli episodi avendo giocato meglio della Fiorentina. Saranno i viola autorizzati ad accusare sensazioni strane la prossima volta che si ritroveranno contro i nerazzurri? Per contro: le sensazioni che il povero Bergomi calciatore, almeno fino al 1999, anno in cui ha dismesso le scarpette per indossare i panni di opinionista televisivo, provava di fronte alla Juve erano solo il prodotto delle supposizioni che puntualmente si rivelavano veritiere che la squadra bianconera giocasse meglio e fosse più forte dell’Inter? Sofismi. Che però la danno a bere a professionisti di chiara fama come Paolo Condò, giornalista della Gazzetta dello Sport, grande esperto di calcio estero e unico giurato italiano del Pallone d'Oro, il quale ha twittato in risposta a un tifoso nerazzurro piccato del commento del suo giornale riguardo al fuorigioco di Icardi: "Per me ciò che conta è soltanto un fatto: ieri l'Inter ha meritato, al di là di ogni episodio. Il calcio è questo" (Link ) . Il calcio è questo, ma per la Gazzetta dello Sport, per i giornalisti, gli opinionisti tifosi e i frequentatori del bar fazioso dello sport diventa altro se il dubbio investe i calciatori juventini, ai quali non è mai lecito aver meritato, al di là di ogni episodio. Come è accaduto di recente a Tevez e Llorente in occasione dei match contro Napoli e Verona. Morale che si è allargata a un intero campionato in occasione del gol fantasma di Muntari, che Galliani e seguito hanno fatto diventare un autentico tormentone per giustificare un campionato che non è stato perso dal Milan a causa di quel singolo episodio, ma vinto dalle tante prestazioni positive bianconere. A Bergomi ha risposto Luciano Moggi dalle colonne di Libero, ricordandogli il dovere dell’imparzialità in qualità di commentatore televisivo stipendiato: “Ci vogliamo dedicare oggi al malvezzo dell'ambiente calcistico, quello di sputtanare gli altri per giustificare i mancati successi della propria squadra o della squadra del cuore…” (Link). L’ex DS della Juventus ha tutte le ragioni di rivendicare le vittorie bianconere della Triade sull’Inter, ma non è più il solo a rimarcare la scarsa professionalità del duo Caressa Bergomi, in passato al centro delle attenzioni del pubblico juventino pagante di SKY, perché troppo schierati con l’Inter. C’è di nuovo che è Il Corriere dello Sport a tirare le orecchie ai due, stavolta tacciati di tifo rossonero: Ad un certo punto della partita ci sembrava essere finiti sul canale della telecronaca tifosa, visto che Beppe Bergomi, ex bandiera dell’Inter e Caressa, hanno commentato da tifosi del Milan. In primo luogo sul mani di Flamini dicendo subito che era involontario quando le immagini dicevano altro e dopo sull’entrata killer di Flamini su Zuniga“ (Link ). Istituzioni. Vertici sportivi. Giornalisti. Opinionisti. Tifosi. Un gioco di ruoli che spesso si confondono, confondendo le idee, mescolando i fatti, travisando quella realtà che è tanto semplice da vedere guardando una partita di calcio e appellandosi al regolamento.Di recente Narducci, il pm di Napoli, ha parlato a “La Partita Perfetta”, in onda su Gold Tv, affermando di non aver nulla da rimproverarsi sul lavoro svolto intorno a calciopoli e avversando quelle che definisce “campagne per alcuni versi mistificatorie e per altri revisionistiche”, da noi fortemente rivendicate, arrivando a dire: “si è montata una campagna tesa a far scomparire quei fatti, attraverso parole come “farsa”, “inganno”, “menzogna” (Link). Non ci meraviglia che fcinternews.it sia orgoglioso di scrivere i risultati di un sondaggio che ha visto impegnati tremila tifosi nerazzurri per scegliere l’erede di Branca (Link ). Se Thohir “ascoltasse nuovamente il parere del popolo interista (come accaduto nel caso dello scambio Vucinic-Guarin)”, capirebbe subito cosa fare. L’uomo più amato dagli interisti, colui che dovrebbe andare ad occupare la poltrona di DS nerazzurro per acclamazione, sarebbe giusto quello allontanato dal predecessore: Lele Oriali.A volte ci tocca davvero il destino che ci meritiamo. http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/articoli_dettaglio.asp?id=3464