juveland

PEZZO DI BRAVURA


 © foto di www.imagephotoagency.it
Tre atti, sei tempi di gioco, una rivalità mai sopita. Tra Italia ed Europa, Juventus e Fiorentina battagliano. In casa, a Torino, i bianconeri vincono il primo round. Solito rullo compressore nel primo tempo, la Signora ha rischiato nel secondo. Dopo aver subito, la Viola ha reagito con i minuti. Bene Marchisio in cabina di regia, ma la vetta del podio è di Asamoah, mattatore della partita.   Statistiche alla mano, la Juventus chiude il primo tempo per difetto. Il lavoro offensivo è di matrice ciclonica. La corsa, più che la testa. E il cuore, più che la tecnica. La Fiorentina disputa un tempo in apnea. Non che sbandieri la propria difficoltà in maniera arrendevole, ma la Viola non conclude mai in porta. Qualche sortita occasionale, dalla forma smussata e mai affilata. La scena è della Juventus. Valicato il centrocampo, le occasioni si rincorrono. Qualche imprecisione in fase di rifinitura rimanda il gol. Ci provano in serie: Lichtsteiner, Tevez e Pogba. Asamoah, il più pericoloso: da posizione defilata, una sua conclusione costringe Neto alla paratona. Come in un gioco di seduzione, il destino sembra abbindolare Madama. Pogba calcia alto un cross di Barzagli, appena spizzicato da Savic. Peccato di precisione, connotato ricorrente delle trame casalinghe. Bene l’uscita dal primo pressing avversario, un po’ fiacco. Meno bene, invece, i flussi della trequarti: Vidal sbaglia qualche appoggio di troppo, Tevez non centra il bersaglio. Smaniosa e imprecisa, la carabina bianconera colpisce con una giocata d’autore: Asamoah prima dribbla con un colpo di tacco due avversari, poi centra la porta con un destro a giro. La migliore offerta di una prima frazione che meriterebbe una figliolanza più numerosa in favore della Juventus. L’unica rete, e che rete, vale comunque il prezzo del biglietto. Pezzo di bravura. Iniziato il secondo tempo, alla Fiorentina è annullato un gol di Diakitè per fuorigioco. Il primo cambio della gara: fuori Anderson, dentro Mati Fernandez. L’approccio della Viola assume connotati più propositivi. Non pervenuto nel primo tempo, ci prova Gomez: il suo colpo di testa termina alto. Montella bissa: fuori Pizarro, dentro Wolski. Se la Fiorentina si affaccia con più coraggio oltre le zone difese nel primo tempo, ugualmente rischia in contropiede. Legge della coperta corta, ma Montella invita ad osare. La precarietà del risultato fa il resto. Conte, lungimirante, toglie Lichtsteiner per Caceres e Tevez per Isla. Nella Viola entra anche Matos: fuori Gomez. Il giovane neoentrato brasiliano è protagonista di due episodi differenti: prima colpisce la traversa, poi è ammonito per simulazione. La Fiorentina non dichiara la propria resa. Si soffre, poi i timori si sgonfiano. E così la Juventus vince per 23sima volta su 27. Il primo atto è bianconero.