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Gioire di quel che si può...


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 di F. FilippinBisogna fare di necessità virtù, inventandosi dei nuovi traguardi, quando quelli prefissati sono diventati irraggiungibili o quasi. La logica di questo ragionamento non fa una grinza se applicata alla situazione attuale della Roma, che ha visto ridursi al lumicino la possibilità di conquistare il suo quarto scudetto della storia, rischiando invece di essere raggiunta a quota tre da....Padoin. Con 85 punti ottenuti e con l'obiettivo tangibile di superare quota 90 (anche al netto dello scontro diretto, visto che le due partite rimanenti dei giallorossi non sono certo impossibili), quale modo migliore per superare la delusione del rischio “zeru tituli”? In fondo che colpa ha la Roma, che in condizioni normali avrebbe già vinto il titolo (bastava eliminare la Juve, come hanno già fatto in passato), se c'è chi va più forte di lei? Si può festeggiare un secondo posto? Sì, se si ha la correttezza di ammettere che chi sta davanti è più forte. Se nella finale olimpica dei cento metri arrivi secondo in nove secondi e mezzo e chi ti batte fa il record del mondo, che fai, non ritiri la medaglia d'argento? Questa logica, però, non fa parte del mondo del calcio, perlomeno di quello nostrano, per cui meglio gioire, o cercare di farlo, per qualcos'altro di più tangibile, di più storico e di più memorabile di una vittoria. Cosa? Il Corriere dello Sport ce lo spiega bene: “Garcia proverà ad impedire a Conte di raggiungere il traguardo dei cento punti”. Sarebbe vera gloria, non c'è che dire.Il palmares di tutti i più grandi allenatori è pieno di cose del genere, a fianco del numero dei campionati vinti, dell'elenco delle coppe conquistate, nazionali e non, dei premi ottenuti: in quello di Garcia ci starebbe sicuramente bene un bel “ha impedito alla Juve di raggiungere i 100 punti”. Si badi bene: è del tutto lecito voler battere i più forti, non c'è nulla di male. Lo diventa se l'obiettivo, fine a se stesso, è solo quello di impedire agli avversari di raggiungere un traguardo: allora si sfora nel “rosicamento puro”. Rosicamento autolesionistico, tra l'altro, perché è ovvio che, se non si può vincere nulla, è meglio essere comunque protagonisti in una stagione storica, visto che, altrimenti, di chi arriverà secondo in questo campionato non se ne ricorderà proprio nessuno. A meno di non inserire nel proprio palmares, dopo “ha impedito alla Juve di raggiungere i 100 punti”, anche un “secondo posto nel campionato in cui la Juventus non ha raggiunto i 100 punti”. http://www.giulemani...lio.asp?id=3607