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JUVE: LACRIME ED APPLAUSI NELLA SERATA PIU' AMARA


 © foto di www.imagephotoagency.it
Allo Juventus Stadium finisce tra le lacrime ma anche tra gli applausi; i bianconeri ci hanno provato, hanno giocato una partita d’attacco, chiuso con le ter punte ed avrebbero di certo meritato il passaggio del turno. I tifosi hanno capito, ed a fine gara Conte ha chiesto ai suoi uomini di ringraziare il vero dodicesimo uomo in campo stasera, il pubblico davvero encomiabile. La Juve, forse, poteva fare di più, ha giocato oltre 20’ in superiorità numerica ma le occasioni non sono mancate, con il Benfica in pratica pericoloso in rimessa. Ora non resta che alzare al cielo il terzo scudetto di fila ma la sfida di stasera porta in dote una sensazione; probabilmente la Juve non è ancora pronta per l’Europa, ma manca davvero poco per la consacrazione. Il Benfica è subito pericoloso, già al 2’ di gioco con Chiellini abile a salvarsi su Rodrigo; i bianconeri rispondono all’8’ con la sventola di Pirlo alzata in corner da Oblak preferito ad Artur. All’11’ non è perfetto Asamoah su Markovic ed è Chiellini a spazzare; il ghanese, però, in fase propositiva è molto convincente, spinge tanto e sono buoni i suoi dialoghi con Pogba – uno dei migliori in campo – e Pirlo. Proprio come un diesel i padroni di casa prendono coraggio e campo ed iniziano a tentare conclusioni con un po’ tuti gli uomini offensivi, a partire dal tiro al volo di Vidal al 20’ – cross di Pirlo – alta sulla traversa, così come la girata di Tevez al 25’. Dopo una conclusione fin troppo pretenziosa di Lichtsteiner al 29’ – parata facilmente da Oblak – la Juve diventa ancora più pericolosa nei minuti finali con il Benfica in evidente difficoltà. Al 36’ Re Artù prova a rendersi pericoloso con il colpo di testa sul secondo palo ma la sfera finisce fuori di poco; è il preludio all’assalto al fortino lusitano da parte della Juve che, dopo il destro di Pirlo fuori di poco al 42’, si avvicina al gol del vantaggio, quello della qualificazione, in ben due occasioni in appena 3’ di gioco. Al 43’ punizione di Pirlo ed incornata di Bonucci che attraversa tutta lo specchio di porta senza che nessun bianconero riesca a deviarla in porta. L’occasione più clamorosa, però, arriva al 46’, nel primo minuto di recupero; Pogba per Asamoah sulla corsia sinistra bianconera, cross del ghanese e colpo di testa di Vidal con Luisao che, praticamente, salva sulla linea. La Juventus parte bene, il giro palla è buono e, prima la grandine poi un nubifragio clamoroso, regala alla partita un tono epico; servono i guerrieri in campo ed i bianconeri da questo punto di vista non sono secondi a nessuno. Il Benfica gioca di rimessa ed è pericoloso al 50’ con Rodrigo che calcia alto un rigore in movimento su rimessa di Siqueira; al 56’ è provvidenziale Buffon sempre sul numero 19 lusitano mente al 62’ Pirlo impegna severamente Oblak su calcio piazzato. Al 67’ primo colpo di scena; Perez, già ammonito, frana su Vidal ed il rosso è logica conseguenza, Jorge Jesus rimedia con Almeida per Rodrigo e passa al 4-4-1. Per la Juve prova Tevez al 70’ ma il tiro è centrale ed Oblak para; mancano 20’ e Conte decide che è tempo di 4-3-3. Dentro Giovinco, fuori Bonucci e Juve all’assalto mentre i lusitani inseriscono Salvio – colui che si era procurato una frattura all’ulna dieci giorni fa – per giocare di rimessa. Conte getta nella mischia anche Osvaldo e Marchisio per Llorente e Vidal – stremato – ma all’80’ il grave errore è di Lichtsteiner che non controlla un pallone da ottima posizione; un minuto e segna Osvaldo ma l’italo-argentino è in fuorigioco. Prova la Juve, mai doma, sotto la pioggia incessante a far sua la partita, Jesus manda in campo anche Sulejmani per Markovic e proprio il serbo, appena uscito, scatena una maxi rissa con Vucinic. Gioco fermo per la gioia dei lusitani, e Clattenburg espelle i due contendenti. La partita è agli sgoccioli ma si continua a non giocare; al 90’ Garay – colpito da Pogba – rimane a terra e si perde altro tempo (il difensore argentino uscirà, poi, in barella). Al 92’ vengono assegnati 6’ di recupero, al 96’ punizione da ottima posizione di Pirlo ma il pallone centra la barriera e finisce in corner. L’angolo è l’ultima chance, in area c’è anche Buffon ma l’incornata è di Caceres con Oblak che salva i suoi e regala la finale al Benfica.