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Calciomercato Juve, così si tiene Pogba


Marketing, merchandising e incassi sono i punti deboli del fatturato: servono più campioniDel Piero: «Difficile trattenerlo»
© LaPresseTORINO - La Juventus vanta il decimo fatturato in Europa con 279 milioni. E’ un ottimo risultato, ma a distanza dai top è ampia: 200 milioni di ricavi la separano dal Bayern e 100 dal Chelsea. La domanda è: come fanno a guadagnare tutti quei soldi in più? La risposta è nella scomposizione dei ricavi per capire dove, le big d’Europa staccano la Juventus. E a quel punto salta agli occhi che i bianconeri devono recuperare tanta strada nel settore commerciale. Il confronto A livello di diritti tv, infatti, la Juventus si confronta alla pari con quasi tutta la top ten delle più ricche d’Europa. Merito anche dei soldi della Champions (che finiscono conteggiati in quella categoria), ma anche del sostanzioso contratto con cui la Lega vende i diritti cosìdetti “domestici” (ovvero quelli venduti alle tv italiane, principalmente: Sky e Mediaset Premium). Anzi, la Juventus in alcuni casi incassa dalle tv pure di più rispetto a società più ricche. Le voci deficitarie sono gli incassi da stadio e il settore commerciale.CARO STADIO - E non si deve pensare che chi incassa di più dello stadio debba per forza avere un impianto più capiente (come il Bayern con l’Allianz o il Real con il Bernabeu), l’esempio del Chelsea è in questo senso clamoroso: con identica capienza, il suo Stamford Bridge produce 43,9 milioni di euro in più, ovvero il doppio di quello che guadagna la Juventus dallo Stadium. Il perché è facilmente comprensibile: i biglietti e gli abbonamenti costano il doppio. Una politica decisa anni fa che non mancò di suscitare polemiche e che ha fatto diventare la partita del Chelsea un prodotto di lusso. Stamford Bridge continua a essere pieno, anche se logicamente è cambiato il pubblico. La Juventus farebbe fatica a intraprendere una strada simile, ma se l’esperienza della partita allo Stadium continuasse a essere così ambita, è difficile non pensare a un aumento. Mai sufficiente, tuttavia, a raddoppiare quella voce, sulla scia del Chelsea.IL PUNTO DEBOLE - Quindi, per accorciare le distanza dal Chelsea e dal Bayern (lasciando perdere Real, Barcça o United) non resta che concentrarsi sul settore commerciale. Per esempio provando a far lievitare gli introiti da sponsor (quello tecnico più quello di maglia) che dall’anno prossimo raggiungeranno la cifra di 47 milioni. Pochi rispetto a chi ne guadagna 70 come l’Arsenal, 70 come il Real o anche 60 come il Chelsea. Così come il settore del merchandising soffre rispetto ai mostri sacri (lo United guadagna il doppio).COME RICAVARE DI PIU' - Ma a questo punto sorge un’altra domanda: come si fa ad aumentare i ricavi del settore commerciale? La risposta va cercata nelle scelte dei grandi marchi che associano il loro nome alle squadre: cercano il blasone del club (e la Juve non ha problemi) e la presenza di tanti campioni di fama e valore internazionale. Se Samsung - per fare un esempio - decide di associare il proprio nome al Chelsea, lo fa perché alcuni dei giocatori più popolari del mondo vestiranno quella maglia e daranno valore al marchio. Ecco quindi che si arriva a ua sorta di paradosso: la Juventus per acquistare o trattenere i campioni come Pogba ha bisogno di guadagnare di più dagli sponsor, ma per guadagnare più dagli sponsor servono i campioni come Pogba. Un cane che si morde la coda, un circolo vizioso che la Juventus può interrompere mettendo in conto un aumento del tetto degli ingaggi e una serie di investimenti importanti per portare a Torino campioni di visibilità internazionale. Altrimenti certe cifre (e quindi una certa competitività) resteranno sempre solo una chimera.