Il consigliere di amministrazione bianconero: «Quando domini il calcio italiano per tre anni e mezzo finisci per farti dei nemici»
Nedved a Vinovo«Gli attacchi ci caricano»© LaPresseTORINO - «Quando domini il calcio italiano per tre anni e mezzo finisci per farti dei nemici». E Pavel Nedved pronuncia queste parole con l’aria di chi fa volentieri a meno degli amici se si tratta di allungare quel dominio e, magari, estenderlo all’Europa. Come ha detto di lui Raiola è «diventato più juventino degli juventini, incarnando in pieno lo spirito del club». Così, anche quando torna in patria - per gli obblighi di rappresentanza per l’Europeo Under 21 di quest’estate, finisce per parlare della cosa che gli sta più a cuore. CI SIAMO ABITUATI - Soprattutto se pure nella Repubblica Ceca è arrivata l’eco delle assurde polemiche seguite a Juventus-Milan: «Siamo abituati a essere attaccati», ha sorriso Nedved: «Ci attaccano in campo e fuori, adesso avete visto che ci ha provato il Milan... Io credo che la Juventus abbia la squadra più forte e lo provi ogni volta che scende in campo, ma questo sembra non importare molto nella battaglia che si svolge fuori dal campo. Spesso sono le tv, ma non voglio immischiarmi in questa faccenda. Resta il fatto che noi siamo in testa da tanto tempo e voglio trascinarci giù e provano a farlo in tutti i modi possibili. Tuttavia siamo forti abbastanza per gestire questa situazione». Anche perché Nedved non è mai stato il tipo da tirare indietro la gamba, come aveva già dimostrato nel rintuzzare le accuse di Totti a ottobre. LA ROMA - E a proposito di Totti, il consigliere di amministrazione bianconero parla anche di campionato: «Siamo ovviamente soddisfatti dei sette punti di vantaggio sulla Roma, anche perché ormai siamo nella seconda parte del calendario, ma la Champions League è dietro l’angolo ed è estremamente impegnativa per qualsiasi squadra. Lo si può riscontrare nei risultati di molte squadre che sono impegnate in Coppa e in campionato: il rendimento spesso finisce per risentirne. Dobbiamo restare concentratissimi fino alla fine». E un trucco, per Nedved, c’è: «Non dobbiamo mai pensare troppo al vantaggio che abbiamo sulla Roma e affrontare ogni partita come se fosse l’ultima e decisiva per lo scudetto. Anche perché sette punti sono fondamentalmente due partite perse... Basta poco per mandarli in fumo».