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L’imperdibile dopopartita Rai


 
 di F. Filippin In piena sbornia post decima Coppa Italia, più stanco e sudato dei giocatori dopo i supplementari, ho avuto (come penso alcuni di voi) la malsana idea (anzichè andare a letto a ripensare alla “prodezza” di Matri), di cambiare canale e passare, come da consiglio dell'insopportabile Cerquetti (un romanista dichiarato che è riuscito a sembrare laziale durante la cronaca), a Raisport, per l'imperdibile speciale dopopartita. Ho scoperto così l'esistenza di un bizzarro programma chiamato “Zona 11 pm” (titolo orribile, ma chi li pensa?) di cui francamente ignoravo l'esistenza (e di cui tuttora ignoro l'utilità). Ben sapendo a cosa andavo incontro (la Rai è sempre la Rai), anziché fare sano zapping su programmi più interessanti fino a crollare sul divano, mi sono fatto del male e sono rimasto qualche minuto ad ascoltare incredulo. Tacendo sulla scelta degli ospiti (il più “Juventino” era l'ormai ultrà giallorosso Di Livio, il resto del parterre era composto esclusivamente da laziali e antijuventini dichiarati - tra cui spiccava il sempre tenero con noi Alessandro Vocalelli - tutti pronti a celebrare un'impresa), l'atmosfera da funerale era evidente e ben rappresentata dalla incredibile faccia e dalle occhiaie epocali di Vincenzo D'Amico, totalmente distrutto da quanto aveva vissuto solo poco prima, al limite delle lacrime. In realtà il clima si è risollevato quasi subito, visto che la trasmissione è stata la celebrazione della Lazio, della sua forza e del suo gioco, contrapposto al “culo” della Juve. Juve che, a detta di tutti, deve ora far fronte al caso Pogba, “che rischia di non giocare la finale”, viste le sue condizioni fisiche (senza che nessuno facesse notare che mancano più di due settimane a Berlino) e della sua evidente arrabbiatura al momento della sostituzione, segno di qualche crepa. Juve che, poi, non dovrà certo, né potrà, snobbare il fondamentale incontro di sabato con il Napoli, per non alterare la regolarità del campionato (e rischiare di danneggiare così l'eroica Lazio) e che deve far rigiocare a tutti i costi i titolari spompati “con il serio rischio di infortuni” , parola di Di Livio. Non bastasse questa pretesa assurda (alla Juve di chi va o non va in Champions non gliene deve fregare più di tanto) e questa gufata, che subito ne è arrivata un'altra anche peggiore: il paragone tra la Juve di Allegri e la prima di Lippi. Ben venga direte voi, magari, se non fosse per la chiosa finale, con sorrisino dello stesso Di Livio: “Quella Juve vinse campionato e coppa Italia, ma perse la finale europea!” .Evvai, ci mancava... Mi dicono, ma francamente non ho resistito fino alla fine del programma, che in chiusura tutti i presenti si siano lasciati andare ad un beneaugurante “La Champions la vincerà la Juve” .Ovviamente, visto da chi proviene questa previsione, lascio a tutti voi di approntare i vostri personali riti scaramantici.  http://www.giulemani...lio.asp?id=4254