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Juve, Diego non c’è più..


Juve, Diego non c’è più 
Il brasiliano delude ancora e contesta di nuovo la sostituzione. Al momento di lasciare il campo per far posto a Zebina se la prende con Cannavaro. Però stavolta accetta di restare in panchinaIL BLOG DI P. DE PAOLA VOTA: Rivorresti Capello? FOTO: La Juve crolla TORINO, 1 marzo - Essì, evidente­mente è così: gli auguri por­tano sfiga. Pure quelli di compleanno, a quanto pare... Ieri, in maglia bianconera, erano in tre a sperare di po­ter festeggiare degnamente, e invece né Christian Poul­sen (30 anni), né Antonio Candreva (23), né Diego (25) potranno godersi a pie­no champagne e candeline. A spegnersi, più che gli stoppi­ni, è stata la Juventus. A partire dall’avvio del secondo tempo. RISPOSTA(CCIA) - Com­pleanno da dimenticare, in particolar modo, per il brasi­liano. L’ultima volta, contro l’Ajax, Diego aveva sbattuto la porta. Quella degli spo­gliatoi, infilata direttamente e senza passare dal via (vale a dire la panchina, per i clas­sici “saluti” di rito) col muso lungo lungo da tapiro e con l’animo fiaccato nell’orgoglio: il cambio, al 25’ della ripresa, non l’aveva proprio digerito. Ieri, invece, la porta (ma quella issata in campo, av­versaria) non l’ha manco sfiorata. Nessun tiro in gra­do di impensierire Sirigu, poco o nulla degno di nota pure in fase di impostazione: pochi dribbling, zero passag­gi illuminanti. Gara scialba, anonima a dispetto di chi - il tecnico bianconero Alberto Zaccheroni in primis; eppoi i compagni, i tifosi - si atten­deva una risposta sul campo al piccolo caso diplomatico creatosi giovedì scorso. Una risposta, si intende, all’inse­gna del: «Te lo dimostro io, a suon di gol e di giocate, che d’ora in poi prima di sosti­tuirmi dovrai pensarci alme­no due, tre, quattro volte...». L’unica risposta - una rispo­staccia - Diego l’ha invece data a Fabio Cannavaro, an­che questa volta regalando un’uscita di campo al 44’ st (quinta sostituzione di fila) che farà discutere: il difenso­re lo invita ad abbandonare il campo celermente visto che la Juventus deve rimon­tare, lui trova bene di reagi­re malamente replicando a Cannavaro e chiudendo il di­scorso con un bel «porca put­tana ». Anche se poi, questa volta gliene si dà atto, va ad accomodarsi in panchina. STANCHEZZA - Non è perio­do, no. Gli effetti taumatur­gici del cambio d’allenatore, purtroppo, sembrano essere svaniti prima ancora d’esser­si compiuti interamente. Il talento brasiliano - colui che avrebbe dovuto rappresenta­re la ciliegina sulla torta del­la dispendiosa campagna ac­quisti e, in teoria, di raffor­zamento portata avanti in estate dalla dirigenza - è ap­parso in difficoltà e stanco. Non solo ha dato ragione al­lo Zaccheroni che lo ha sosti­tuito per cinque partite con­secutive, ma ha dato ragione anche allo Zaccheroni che ha spiegato senza mezzi termi­ni che «Diego ha dato segni di stanchezza, Diego deve ri­fiatare». E Diego deve ritro­varsi, aggiungiamo. Fors’an­che farsi trovare, visto che fi­no ad adesso i tifosi juventi­ni non hanno avuto modo di poter gustare - se non a sprazzi - le sue indubbie qua­lità.