juveland

Questione di ordine pubblico!


Questione di ordine pubblico!
Succede che il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, rilasci in occasione della presentazione della Maratona di Roma, questa dichiarazione: «Recentemente ho incontrato una delegazione di tifosi. C'è grande preoccupazione per le sorti del club biancoceleste, ma i poteri d'intervento di un sindaco sono molto limitati. Da parte nostra, però, c'è la volontà di fare tutto il possibile per evitare che la squadra vada in Serie B».Ma cosa può fare un sindaco per evitare la retrocessione di una squadra di calcio con la tutta la buona volontà possibile?Una dichiarazione fuori luogo, che lascia spazio ad interpretazioni di ogni tipo, soprattutto perché non è la prima che viene fatta da organi politici ed istituzionale che in un qualche modo si immolano per preservare le squadre della capitale in nome dell’ordine pubblico.Di recente, i tifosi della Lazio hanno pubblicamente esposto la loro intenzione, divulgandola anche attraverso le varie radio private e via internet, di non votare non votare alle Regionali e tanto è bastato affinché la politica si mobilitasse al grido: «è inaccettabile che la Lazio vada in serie B», come ha dichiarato lo stesso sindaco di Roma.Recentemente, Franco Carraro, al processo di Napoli per calciopoli, sentito come testimone, ha confermato un suo vecchio interessamento a tutela della Lazio motivandolo proprio con la preoccupazione «della situazione su Roma per l’ordine pubblico». Ricorda come, venendo la Lazio da una serie di partite in cui, a suo dire, era stata penalizzata da alcune decisioni arbitrali, chiese a Bergamo di sollecitare l’attenzione dell’arbitro designato per la successiva gara di campionato, dopo che a sua volta fu contattato da Lotito preoccupato per la “tensione” provocata dai recenti episodi sfavorevoli.Qualche anno fa, l’allora eccentrico presidente della Figc Antonio Matarrese, dichiarò pubblicamente: «la Lazio non avrebbe potuto iscriversi al campionato, è stato fatto per evitare una rivolta di piazza», il tutto mentre sia la Lazio, sia la Roma, erano sotto scacco e assediate da varie inchieste, tra cui quella sulla finanza creativa, con varie operazioni messe in atto per essere in regola con le iscrizioni al campionato.Aggiungo una recente dichiarazione di Fabio Capello: «Non ho mai avuto rapporti con gli ultrà. Il momento più triste della mia carriera è stato a Roma dopo l'eliminazione dalla Coppa Italia, nel settembre 2000: mi era stato imposto dalla società di ascoltare i tifosi. Ho dovuto sentire le loro ingiurie e ascoltare i capi. Essersi abbassati così è stato avvilente». Imposto per preservare l’ordine pubblico?Si parla di “valorizzazione dello sport”, ma in ogni occasione lo sport, catalizzando l’attenzione di milioni di tifosi, viene usato per “valorizzare” altri aspetti non propriamente legati allo spirito sportivo.Ci si riempie la bocca parlando di “etica” e davanti a certe prese di posizione si dovrebbe invece parlare di “vergogna”.Uno stato dei fatti che denota sempre più la mancanza di una condizione base per rendere credibile il nostro calcio: l'equità di giudizio.http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...glio.asp?id=636