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troppi infortuni..


«Juve, Vinovo ora è sotto esame» 
 Zaccheroni: «Alcuni specialisti stanno studiando i nostri campi. Ogni volta che scelgo la formazione il giorno prima, poi devo correggerla. La tensione favorisce le ricadute. Ma so che centreremo gli obiettivi»VOTA: Colpa di chi? Juve senza difesa Melo: «Chiedeo scusa» TORINO, 16 marzo - Una rapida analisi della situazione, nel chiuso del­lo spogliatoio di Vinovo. Sotto accusa l’improvviso calo di at­tenzione che ha azzerato il vantaggio sul Siena e, insieme, tutti gli ultimi progressi della Juve di Zac. Un evento talmen­te inspiegabile che il tecnico ha ritenuto opportuno liquidarlo in pochi minuti. «Meglio met­terci una pietra sopra», aveva già spiegato Alberto Zacche­roni ospite di Controcampo, la sera prima. Anche perché da­vanti al tecnico, ieri mattina, c’erano giocatori disorientati, quasi sotto choc. «Quando nessun giocatore riesce ad avvici­nare gli standard di rendimen­to, significa che è stata una giornata nera per tutti, da ac­cantonare in fretta. Ora si ri­parte. La Juve dei primi dieci minuti contro il Siena è stata spettacolare». INFORTUNI - Quindici minu­ti di confronto e via. Insistendo sul concetto della mentalità. Dopo la caduta interna con il Palermo il faccia a faccia era stato più aspro: ogni giocatore era stato messo davanti alle proprie responsabilità, il tecni­co non aveva apprezzato certi atteggiamenti in campo. Con il Siena, invece, non ci sono giu­stificazioni plausibili a cui ap­pellarsi. A parte il solito discor­so degli infortuni a raffica. «So­no alla Juve da un mese e mez­zo - ha detto Zaccheroni - e ogni volta che faccio la formazione, devo correggerla alla luce di qualche infortunio. Sono il me­no indicato per stabilire le cau­se di questa situazione che va avanti da troppo tempo, da due anni. La stiamo affrontando con lo staff e so anche che, a Vinovo, sui campi, sono al lavoro degli specialisti. Non penso che sia colpa dell’umidità. Ricordo che, all’Inter, si diceva la stessa cosa di Appiano Gentile. Non vedo una causa costante. Poi è chiaro che, quando le cose non vanno, l’eccessiva tensione non fa che favorire l’incidenza degli infortuni». DIALOGO - Zac, a Vinovo, è stato visto accompagnare sul vialetto d’ingresso verso gli spogliatoi prima De Ceglie e poi Camoranesi. Il colloquio con i singoli procede. Un tecni­co maturo era ciò di cui una Ju­ve un po’ inesperta (e convinta di non esserlo) aveva bisogno in una fase tanto delicata del­la stagione. A fronte dei buoni risultati, Siena a parte, Zacche­roni è entrato suo malgrado nel totoallenatore per la pros­sima stragione. Senza scom­porsi: «Penso di saper convive­re con certe voci, ho un’espe­rienza sufficiente per questo. I giornali li capisco, devono ven­dere molte copie. E’ un proble­ma che non mi tocca minima­mente. I miei patti sono stati chiari fin dall’inizio con la so­cietà, ancora prima di affronta­re l’argomento contratto, io e la società ci siamo subito trovati d’accordo sulla scadenza di giugno. E a fine giugno vedre­mo... ». C’è un’opzione da valu­tare. «La società mi ha chiesto un’opzione sulla prossima sta­gione - conferma Zac - e io ho ri­sposto: volentieri. Ma non c’è stato il tempo materiale per definire i dettagli, ci sono stati subito partite e allenamenti. Poi dal club mi è stata nuova­mente avanzata questa propo­sta la settimana scorsa. Ne parleremo. Mi trovo in una po­sizione di massima serenità. So qual è il mio compito e vado avanti».