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multe e kaos tifosi....


Juve, multa ai ribelli ma è caos tifosi  Zebina e Melo puniti per la lite con gli ultrà. La curva: basta, mai più in campo quei due. Faccia a faccia con i tifosi nella notte all’aeroporto: Bettega sbotta, Del Piero cerca di mediare. Nel mirino pure Blanc e SeccoTORINO, 20 marzo - Dopo i gestacci, le multe. Questa la decisione del­la società il giorno successivo alla disfatta londinese, con tan­to di reprimenda pubblica. Nel caos Juve c’è infatti una co­stante: la frattura tra i tifosi ed alcuni giocatori. Così, il tracol­lo di Craven Cottage mette in vetrina Jonathan Zebina, reo di aver mostrato il dito medio ai supporter al seguito, e il so­lito Felipe Melo, bersagliato sin dal riscaldamento, che al termine della gara non trova di meglio che affermare: «Nes­suno può venire a dire che non ho corso. I nostri tifosi dovreb­bero prendere esempio da quelli del Fulham». Nel frat­tempo la contestazione defla­gra, fuori dall’impianto inglese. FACCIA A FACCIA - E nella notte del rientro a Caselle, ec­co il confronto diretto. Sono ap­pena passate le due, una dele­gazione di ultras chiede di par­lare con il capitano e con il vi­ce direttore generale. Del Pie­ro e Bettega si appartano, gli animi si surriscaldano, in oltre quindici minuti di colloquio a tinte forti. La richiesta è co­munque lanciata: non ricono­sciamo più in Zebina e Felipe Melo due giocatori della Juve, vengano “rimossi”. In partico­lare, a Bettega, viene chiesta spiegazione del perché il brasi­liano sia stato schierato dopo aver offeso, nella domenica del pari col Siena, l’intera curva. Perdere si può perdere - la con­statazione tifosa -, ma il club deve tenere un atteggiamento forte anche con i propri tesse­rati. La Vecchia Juve, fanno in­tendere, avrebbe spedito il cen­trocampista in tribuna, un po’ come ha fatto l’Inter con Balo­telli. Bettega prova a contro­battere: non rendiamo pubbli­che le nostre decisioni, ma non vuol dire che non le prendia­mo... Il vero capolavoro, però, è di Del Piero, che si comporta da capitano vero. A lui gli inter­locutori rivolgono le ultime speranze: metti ordine nello spogliatoio, insomma pensaci tu. Alex, affranto e imbarazza­to, chiede scusa per certi com­portamenti sfuggiti di mano, si prende tutte le responsabilità del caso, ribadisce come si trat­ti di uno dei periodi peggiori trascorsi in bianconero e come si sia sbagliato. Dicevamo degli attimi di tensione con il vice dg. Ebbene, è proprio Alex a pren­dere allora in mano la situazio­ne, mediando, assumendosi le colpe del caso. A Bettega viene ricordato che dopo l’ennesima figuraccia, per di più interna­zionale, sono finiti tutti i bonus. Botta e risposta, tra stanchez­za e nervosismo. Il secondo round è rapido. Altra constata­zione dei tifosi: non ci ricono­sciamo nelle figure di Blanc e Secco, non abbiamo più nulla da dire alla società. L’unico cre­dito è per Del Piero, che ha ac­cettato il confronto, che ha chiesto l’aiuto dei tifosi, che si è messo in mezzo quando Bette­ga - invece - stava perdendo la pazienza. LO STRISCIONE - Poi, poche ore per dormire, per meditare. A Vinovo si presentano alcuni giovanissimi con uno striscio­ne: «Vergognatevi, non merita­te il nostro amore». E per do­mani a Genova si sta deciden­do che linea tenere. La società, nel frattempo, alza la voce. Il presidente Jean Claude Blanc e il vice dg, presenti al centro sportivo, hanno «richiamato formalmente alcuni giocatori ­- si legge in una nota - affinché in futuro non si ripetano certi episodi». La frustrazione per un risultato molto deludente non giustifica comportamenti che alimentano inutili tensio­ni, creando anche un danno al­l’immagine della società. La squadra deve ritrovare la mas­sima compattezza e deve gode­re del pieno sostegno dei propri tifosi, il cui contributo è decisi­vo per ritrovare la fiducia ne­cessaria a superare le difficoltà del momento». Tutti contenti? Pare proprio di no...