Juve, la rabbia dei tifosi: «Per noi il tempo è scaduto» Gli ultrà disertano gli spalti nel primo tempo e fanno esplodere bombe carta fuori dallo stadio, poi fischiano la squadra ed espongono striscioni contro ZebinaGENOVA, 22 marzo - Altra disfatta, altra incrinatura tra la Juventus e i suoi tifosi: mentre la squadra va giù, cresce a livelli stellari la contestazione. Dopo il flop con il Fulham, condito dalla frattura tra tifosi al seguito e alcuni giocatori, ecco il nuovo deleterio tracollo. La scissione post- Londra non è stata ricomposta e, peraltro, s’è riproposta pure in seno al popolo bianconero. Poi - in generale - ingigantita dal risultato. PROTESTA INIZIALE I gruppi organizzati avevano deciso di manifestare il proprio disappunto, la propria delusione mediante una plateale protesta: sciopero del tifo e indifferenza per la prima parte del match. Con dedica a Zebina e Felipe Melo - che giovedì, stremati dai cori offensivi, erano sbottati - e con dedica alla dirigenza, ritenuta colpevole della disastrosa stagione bianconera. Fuori dallo stadio, nella “gabbia” creata per ospitare i pullman e permettere le operazioni di prefiltraggio da parte delle forze dell’ordine, i sostenitori bianconeri espongono un lungo striscione rivolto a tutte le componenti societarie: «Dirigenza, Zac, Giocatori, il Big Ben ha detto stop». Firmato Ultras Juventus. E poi fanno esplodere alcune bombe carta sia all’esterno dell’impianto sia al suo interno.SILENZIO Gli appartenenti ai gruppi organizzati, dunque, sono inizialmente rimasti fuori dallo stadio. Dando anche vita a motivi di tensione: un bianconero è stato fermato dalla polizia poiché trovato in possesso di una bomba carta. C’è invece chi ha deciso di assistere al match sin dall’inizio, sia pure ugualmente animato da propositi di contestazione. Da parte di questi ultimi, cori e qualche striscione (“ve ne andate o no?“) non sono mancati.PROTESTA FINALE Quando le due tifoserie si sono “riunite”, poi, lo sconcerto è stato unanime e corale (ed è comparso pure un mega striscione: «Zebi-no» e un’altro «Zebina infame vattene»). Una volta che il triplice fischio ha sancito il ko, dunque, il malumore è ulteriormente cresciuto. Preannunciando una settimana ancora ad alta tensione. Giusto per non farsi mancare nulla....
il Big Ben ha detto stop..
Juve, la rabbia dei tifosi: «Per noi il tempo è scaduto» Gli ultrà disertano gli spalti nel primo tempo e fanno esplodere bombe carta fuori dallo stadio, poi fischiano la squadra ed espongono striscioni contro ZebinaGENOVA, 22 marzo - Altra disfatta, altra incrinatura tra la Juventus e i suoi tifosi: mentre la squadra va giù, cresce a livelli stellari la contestazione. Dopo il flop con il Fulham, condito dalla frattura tra tifosi al seguito e alcuni giocatori, ecco il nuovo deleterio tracollo. La scissione post- Londra non è stata ricomposta e, peraltro, s’è riproposta pure in seno al popolo bianconero. Poi - in generale - ingigantita dal risultato. PROTESTA INIZIALE I gruppi organizzati avevano deciso di manifestare il proprio disappunto, la propria delusione mediante una plateale protesta: sciopero del tifo e indifferenza per la prima parte del match. Con dedica a Zebina e Felipe Melo - che giovedì, stremati dai cori offensivi, erano sbottati - e con dedica alla dirigenza, ritenuta colpevole della disastrosa stagione bianconera. Fuori dallo stadio, nella “gabbia” creata per ospitare i pullman e permettere le operazioni di prefiltraggio da parte delle forze dell’ordine, i sostenitori bianconeri espongono un lungo striscione rivolto a tutte le componenti societarie: «Dirigenza, Zac, Giocatori, il Big Ben ha detto stop». Firmato Ultras Juventus. E poi fanno esplodere alcune bombe carta sia all’esterno dell’impianto sia al suo interno.SILENZIO Gli appartenenti ai gruppi organizzati, dunque, sono inizialmente rimasti fuori dallo stadio. Dando anche vita a motivi di tensione: un bianconero è stato fermato dalla polizia poiché trovato in possesso di una bomba carta. C’è invece chi ha deciso di assistere al match sin dall’inizio, sia pure ugualmente animato da propositi di contestazione. Da parte di questi ultimi, cori e qualche striscione (“ve ne andate o no?“) non sono mancati.PROTESTA FINALE Quando le due tifoserie si sono “riunite”, poi, lo sconcerto è stato unanime e corale (ed è comparso pure un mega striscione: «Zebi-no» e un’altro «Zebina infame vattene»). Una volta che il triplice fischio ha sancito il ko, dunque, il malumore è ulteriormente cresciuto. Preannunciando una settimana ancora ad alta tensione. Giusto per non farsi mancare nulla....