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L'avvocato D'Onofrio: «Riaprire il processo sportivo»  L'esperto di diritto sportivo: «Le indagini sono state condotte a senso unico: si sono cercate prove per dimostrare che Moggi e i bianconeri erano colpevoli, ignorando le altre telefonate. Ci sono dei fatti nuovi, ma solo la Juve può chiederlo alla Figc. Potrebbe riottenere gli scudetti»Riaprire tutto? VOTA! TORINO, 2 aprile - Ma ora cosa succede? Le notizie, che da tre giorni tengono banco fra il popolo juventino, innescano immediatamente la domanda. Le nuove intercettazioni, che emergeranno in modo completo nella prossima udienza del processo di Napoli (il 13 aprile), come e cosa potranno cambiare nello scenario sportivo? Si può riaprire il processo che dopo tre gradi di giudizio ha sancito la retrocessione della Juventus con penalizzazione di 9 punti e la revoca di due scudetti (di cui uno riassegnato all’Inter)?PARLA L’ESPERTO - L’avvocato Paco D’Onofrio, esperto di diritto sportivo, dice di sì. Anche se tutto dipende dalla volontà della Juventus di chiedere la revisione di quel procedimento. Secondo D’Onofrio ne avrebbe le possibilità alla luce di quanto sta emergendo da Napoli e qualcosa potrebbe ottenere. Per esempio la restituzione degli scudetti, invocata anche dal capitano bianconero Alessandro Del Piero ieri pomeriggio in diretta su Juventus Channel.L’ARTIFICIO - Spiega D’Onofrio: «Uno dei presupposti per i quali la Juventus è stata condannata nel 2006 è stato che Luciano Moggi aveva creato un sistema per controllare gli arbitri ed era l’unico ad utilizzarlo. Un artificio per riuscire a sommare tanti articoli 1 (violazione dei principi di lealtà sportiva) e ottenere un articolo 6 (illecito sportivo), l’unico che consentiva la durezza delle sanzioni applicate dai giudici. Nell’analisi delle intercettazioni, infatti, non si riuscì mai a provare che Moggi aveva tecnicamente e direttamente alterato il risultato di una partita, ma si dimostrò che l’allora dg juventino esercitava il potere attraverso la rete da lui creata e utilizzata».