Attesa per la sfilata dei testimoni a Napoli: Ancelotti ha confermato la sua presenza. In ambito sportivo, invece, prende corpo l’ipotesi di una radiazione dal calcio per Moggi. Ma sorgono dubbi giurisprudenziali
TORINO, 25 aprile - Un fine settimana di grande impegno per avvocati e pm: l’udienza di martedì a Napoli si presterà a una sfilata grandi firme e a qualche ribaltone, figlio di movimenti sotto traccia operati nei seminterrati che uniscono via Allegri a via Po. Martedì Ancelotti pare abbia dato conferma della sua presenza, così come restano convocati in sei per il controesame di Narducci e Capuano. Si lavorerà sulla costola di Calciopoli che ha occupato la Procura di Torino, prima che la questione del conflitto di competenze venisse risolta a favore dei giudici napoletani (che a differenza dei torinesi non archiviarono, leggendo in modo diametralmente opposto intercettazioni e circostanze come quella dei sorteggi taroccati). L'ATTESA - In aula atteso l’ispettore Salvagno, che condusse le indagini torinesi, ma anche l’autista del Csm e amico di De Santis, Pepe, il giudice del Csm, Ferri, amico di Lotito e Mazzini caposaldo dell’accusa contro la Lazio. Il dubbio riguarda Roberto Mancini, convocato come gli altri, ma a rischio di viaggio a vuoto per eccesso di testi. Atteso anche Massimo Cuttica, assistente che parlò con il collega Puglisi del sistema Moggi (ma Puglisi non è stato chiamato sul banco dai pm).