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Calciopoli, Napoli accelera...


Fonte: di Alvaro Moretti per "Tuttosport"
© foto di Federico de LucaNon sarà un finale di stagione, di quelli che troppo spesso vediamo nei nostri campionati, quello del processo Calciopoli. La pau­sa estiva è vicina, ma nono­stante lo slalom delle testi­monianze coi mondiali suda­fricani (assenti giustificati Rosetti e Calcagno), nelle quattro udienze program­mate da martedì al 22 giu­gno (ripresa il 1° ottobre) as­sisteremo ad una vera e pro­pria Acceleropoli: mancano all’appello alcuni testimoni di Pairetto, tra i quali Colli­na citato anche da Paolo Bergamo, ma proprio l’altro ex designatore livornese sta lavorando alla sua lista testi. E, a sorpresa, anziché atten­dere l’estate proprio nelle ul­time udienze del processo sa­ranno i legali di Moggi ad entrare in scena con la loro lista di testimonianze. Il fat­to è che, facendo i calcoli e ri­guardando alla durata delle recenti udienze testimoniali, pensare che la giudice Caso­ria riesca a centrare il suo obiettivo di andare a senten­za prima di Natale pare sem­pre più concreta. Di certo chi telefonava ed è stato pizzica­to nelle intercettazioni di Calciopoli 2 sarà chiamato a ottobre ( Moratti, per esem­pio, ma anche quel Franco Baldini amico di Auricchio che è impegnato con l’Inghil­terra in Sudafrica) ma di “vip” di Calciopoli e collate­rali ( Tavaroli, Cipriani, quelli dello scandalo Tele­com, ma anche alti papaveri di Figc e istituzioni) se ne ve­dranno in questo giugno at­teso come caldo a Napoli. GALLIANI&SPINELLI - Do­po il notaio Iori, quello che certificava i sorteggi avvenu­ti a via Tevere, sede dell’Aia, e al giornalista Pesciaroli, l’altro ex designatore chia­merà a parlare dei sorteggi di Coverciano l’altro notaio, Tavassi, ma anche altri gior­nalisti chiamati a tirar fuori palline dalle urne in discus­sione. La strategia è chiara: sentirsi dire che nessuna ta­roccamento è stato commes­so anche a Firenze. La parte più interessante della stra­tegia difensiva di Bergamo è però quella evidenziata negli ultimi mesi con la pubblica­zione delle telefonate nuove­vecchie coi dirigenti di altri club e non solo quelli coinvol­ti in Calciopoli 1. Ma non so­lo: la chiameremmo strate­gia presidenziale, e prevede la chiamata sul banco dei te­stimoni di uno dei protagoni­sti in sede sportiva di impor­tanti dirigenti del calcio di club. A partire da Galliani: presidente di Lega e ad del Milan, sul banco non tanto o troppo per le spericolate te­lefonate di Meani, quanto per rispondere sul fatto che di griglie si parlasse tutti, che il sistema era quello per­ché c’era un accordo politico­economico tra Figc e Lega, coi soldi pagati per il sistema arbitrale che venivano stor­nati dal bilancio federale grazie alla rinuncia della Confindustria del contributo federale. Ma non solo Gallia­ni, a capo di un grande club, ma anche del livornese Spi­nelli e anche di quel Pieroni, ai tempi presidente dell’An­cona. Il concetto era «così parlavamo tutti», in attesa delle trascrizioni e di altri te­lefonatori. Quel che è certo è che lo sforzo sarà quello di spiegare come le griglie non fossero oggetti misteriosi («se ne parlava a Coverciano sen­za misteri», diceva Trenta­lange) e come nella prima griglia (quella di Milan, In­ter e Juve) fosse riservata ai 10 internazionali (Collina ar­bitrò 28 match nel 2004­2005, record italiano; ma praticamente sempre in campo anche Paparesta, De Santis, Farina, Messina eTrefoloni) o a chi come Tombolinie Racalbuto ave­va almeno 100 gare in A