juveland

Meglio tardi che mai...


di marcolanc Con la prontezza di riflessi di una lumaca stordita e la rapidità di un bradipo stanco, alla fine si è mosso anche lui: il mitico super-procuratore Palazzi, quello che quando c’è di mezzo uno juventino è pronto ad inseguire il malcapitato anche sotto il letto, non ha potuto fare a meno di deferire Moratti per avere trattato l’acquisto di Milito e Motta con l’inibito Preziosi.Avvenimenti accaduti un anno fa, ma è già un miracolo che Palazzi non abbia atteso un paio di lustri a prendere in mano il caso. Del resto, lui è lo stesso che, 4 anni dopo farsopoli, ha ammesso candidamente di non essere mai stato in possesso delle intercettazioni telefoniche sulla base delle quali fu demolita la Juve e furono premiati gli interisti. Ed è sempre lui che, quando ci fu da incriminare i bianconeri, si mosse a velocità record, superando in rapidità anche i “migliori” accusatori dei bei tempi dell’inquisizione, mentre ora che sono saltate fuori le telefonate tra i dirigenti nerazzurri e numerosi personaggi del mondo arbitrale, predica una prudenza degna di un eroe del garantismo.Ma torniamo al deferimento. I fatti sono chiari e noi ne parliamo da un bel pezzo: Moratti incontrò Preziosi, per stessa ammissione di quest’ultimo, al fine di perfezionare il trasferimento di due giocatori rivelatisi determinanti in quest’ultima stagione. A rigor di logica (e di regolamento), i trasferimenti di Milito e Motta sarebbero da ritenersi nulli e quindi le (tante) partite in cui almeno uno dei due ha messo piede in campo dovrebbero corrispondere ad altrettante sconfitte a tavolino, ma sappiamo che dove comincia il rapporto tra federazione e Inter finisce la logica ed i regolamenti vanno a farsi benedire. Per cui nessuno si attende nulla da Palazzi e tantomeno dalla Figc. Già alcuni giornalisti si sono premurati di avvisarci che, non essendo la norma retroattiva, i risultati di questa stagione non potranno essere messi in discussione. E allora ci chiediamo perché, non potendo agire retroattivamente, alla Juve furono requisisti due scudetti risalenti ad anni prima un’indagine. Questa della retroattività è veramente comica: prendendo per buono quel concetto, nessun risultato potrebbe mai essere messo in discussione.Negli ultimi anni, ci siamo accorti a nostre spese di quanto la “giustizia” sportiva sia mutevole: talvolta intransigente, altre volte magnanima. Prendiamo i Menarini: da quando si seppe che talvolta si intrattenevano con Luciano Moggi, loro amico di vecchia data, per loro è cominciato un supplizio. Ogni pochi mesi, la vicenda riaffiora e a nulla servono le sincere ammissioni dei protagonisti, che chiariscono contestualmente quanto i loro incontri non siano dovuti alla volontà di parlare di calcio. Così come ai loro accusatori non importa che tutte le scelte sportive dei Menarini siano andate diametralmente contro quello che Moggi consigliava pubblicamente, tanto da arrivare ad affidare il mercato a Fabrizio Salvatori, che l’ex-direttore generale bianconero ha più volte criticato aspramente. Ma ormai ci abbiamo fatto il callo: se si parla di Juve o ex-juventini, Palazzi va in fibrillazione. Ne è un esempio il deferimento datato 10/7/2008, in cui si punivano Secco e Bettega (quest’ultimo neanche più in attività!) per avere incontrato, guarda caso, proprio Preziosi.Quando un giornalista fece presente a Palazzi la strana coincidenza che vedeva Secco e Bettega puniti per un incontro con Preziosi e invece Moratti libero di concludere con lo stesso patron genoano operazioni di mercato, il procuratore gli rispose: «Comprendo l’esigenza di dover far fronte alla curiosità dei lettori. Nello stesso tempo, mi permetto di osservare che anche notizie apparentemente simili vanno vagliate in profondità perché, lei capirà, non tutto quello che è, sembra; e non tutto quello che sembra, è. Mi scuso, dunque, se non posso proseguire in quel processo deduttivo e intellettivo che, immagino, lei vorrebbe che portassi a termine. Lei mi capisce, vero…?». Come direbbe il nostro Franco, una supercazzola degna del migliore Tognazzi! Ma di quel ragionamento non doveva essere del tutto convinto neppure lui, tant’è vero che ora è arrivato il deferimento.Ed è un deferimento che spiega molto più di quanto ci si poteva aspettare, anche riguardo i metodi adottati dagli interisti per motivare le proprie azioni.Come tutti sostenevamo da tempo, le dichiarazioni rilasciate da Preziosi, quando racconta del suo incontro con Moratti finalizzato al trasferimento dei due giocatori genoani all’Inter, “non possono che essere ritenute aderenti alla realtà degli accadimenti svoltisi”. Proprio per le esternazioni di Preziosi, Moratti è stato chiamato a deporre di fronte al procuratore e questo è il risultato: “Non appaiono attendibili le dichiarazioni rese dal dott. Moratti, in sede di sua audizione, nella parte in cui lo stesso ha riferito di essere stato avvisato dal sig. Preziosi della sua inibizione e di non aver pertanto parlato con lui di mercato di calciatori”. Questa è davvero clamorosa! Preziosi va davanti ai giornalisti, spiegando per filo e per segno i termini del trasferimento di tre giocatori tra Genoa e Inter (Milito, Motta, Acquafresca). Spiega di avere lui stesso raggiunto l’accordo con Moratti e, in effetti, poco dopo questi affari vengono ufficializzati dalle società. E Moratti cosa fa? Nega l’evidenza! Va a raccontare che, sì, ha incontrato Preziosi lo stesso giorno in cui si sono conclusi gli affari tra Inter e Genoa, ma per parlare di botanica e toponomastica. Non si può dire che a quest’uomo manchi il coraggio. O meglio, la faccia tosta.Come al solito, restiamo scettici riguardo l’operato della “giustizia” sportiva. Se all’Inter non accadde nulla per la falsificazione di un passaporto, figuriamoci cosa succederà questa volta. Palazzi ha fatto il suo compito in maniera egregia: ha atteso che finissero tutte le competizioni, per non disturbare troppo colui che non ringrazieremo mai abbastanza (Abete dixit) e che adesso potrà essere punito con un paio di giornate di deferimento e un invito a “non farlo più”. Così i rancorosi juventini non potranno dire che la Juve viene sempre colpita, mentre l’Inter la fa sempre franca!