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La strada è quella giusta!


di marcolanc Da poche ore, il neopresidente Andrea Agnelli ha deciso di pubblicare sul sito della Juventus una lettera ai tifosi e sul nostro forum molti di noi hanno valutato immediatamente il peso delle sue parole.A questo proposito, come al solito è impeccabile la chiosa di Mason: “Si dice che nella comunicazione il contenuto verbale (in questo caso scritto) comunque ha dietro altri significati che avrebbe voluto intendere chi lo dichiara. A sua volta il ricevente del messaggio può attribuire ulteriori significati. E infine le parole stesse usate possono essere più o meno appropriate e rievocare più o meno direttamente altri concetti”.E allora proviamo a cercare i concetti che Andrea ci ha trasmesso.Prima di tutto, va detto che il presidente ha scelto di percorrere la strada della correttezza, evitando facili proclami e promesse da marinaio. Un’unica certezza: «Siamo tutti, dal primo all’ultimo, ognuno nel proprio ruolo e con le proprie competenze, al lavoro per garantire stabilità economica e competitività sportiva». Parole che ricordano molto la missione che suo padre Umberto affidò ad Antonio Giraudo e Luciano Moggi: impegnarsi al massimo per ottenere una squadra con conti sani e competitiva. In questi anni abbiamo sentito parlare di “progetti” senza capo né coda, abbiamo visto incompetenti che, senza avere dimostrato nulla, ci spiegavano quanto fosse più facile gestire un club ai vertici mondiali del calcio che un torneo di tennis, ma non abbiamo mai sentito una parola “juventina”. Ora torniamo a respirare un’aria antica, di vecchie tradizioni, che durante l’epoca elkaniana erano state messe in discussione. Ciò non significa che automaticamente arriveranno i risultati, ma almeno possiamo cominciare a sperare che il nuovo “comandante” creda veramente nell’importanza del proprio compito.Nelle poche righe di questa lettera, sono almeno tre i messaggi che appaiono chiari.Il primo è indirizzato, anche se indirettamente, a monsieur Blanc, ultimo reduce della dirigenza post-farsopoli. Quando Andrea indica Giuseppe Marotta come l’acquisto più importante di questa stagione, appare evidente che chi l’ha preceduto non goda di troppa stima da parte del nuovo presidente. Che il destino di Blanc fosse segnato, lo sapevamo da tempo, ma ogni passo di Andrea sembra volere accelerare il momento del definitivo adieu al mai amato dirigente francese.Il secondo va dritto all’interno dello spogliatoio bianconero, che in questi anni si è trasformato in un pollaio dove troppi galli cercavano visibilità. È giunto il momento di terminare la ricreazione e di “riportare cultura e disciplina”. Quante volte abbiamo confrontato l’epoca della Triade, durante la quale nessun giocatore si permetteva di uscire dai binari, con quella recente, in cui eravamo costretti a leggere ogni giorno le dichiarazioni dei bianconeri? Talvolta ci si chiede se alle parole poi seguiranno i fatti: in questo caso, i fatti le hanno addirittura anticipate. Basta ripensare alle dichiarazioni di Melo, che pochi giorni fa ha voluto per l’ennesima volta dire la sua sullo spogliatoio bianconero. Poche ore dopo, Delneri annunciava che nei confronti del brasiliano sarebbero stati presi provvedimenti. È ora che i giocatori si mettano in testa che sono pagati (profumatamente) per correre e calciare il pallone, non per parlare.Il terzo messaggio è quello che tutti noi aspettavamo da quattro anni e, per quanto ci riguarda, è certamente il più importante: è diretto esplicitamente alla Figc e non ha bisogno di interpretazioni. Andrea Agnelli considera il processo sportivo ancora aperto ed è in “vigile attesa” della sua conclusione. E, al contrario di quanto fatto da chi l’ha malamente preceduto, ci informa che la Juve tornerà a fare sentire la sua voce!Insomma, finalmente un vero Agnelli al comando. Un presidente che parla poco e, proprio per questo, ogni sua parola assume un peso notevole. In poche righe, ci ha detto quello che in quattro anni non abbiamo mai sentito: ci ha rassicurato sul piano sportivo e su quello “politico”. Ci ha promesso che non saremo più soli nella nostra battaglia e che la Juve tornerà ad essere la Signora che tutti amavamo.Ora anche lui deve comprendere il nostro stato d’animo e la nostra situazione. Andrea porta un cognome importante e, anche per questo, la speranza che molti di noi nutrono nel suo operato è enorme. Ma dopo tante delusioni e prese in giro, la diffidenza di noi “rancorosi” è radicata: dovrà conquistare il nostro affetto un passo alla volta, come sta facendo. Ma una cosa pare ormai chiara: la direzione che ha preso è quella giusta. Se continuerà a percorrere questa strada, ci troverà sempre al suo fianco!L'articolo è stato pubblicato su:OK NOTIZIE, WIKIO, FAI INFORMAZIONE