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Al fianco di Luciano Moggi...


In questa Italia in cui i Menarini vengono puniti dalla FIGC per una cena con Moggi, in questa Italia dove si cerca di insabbiare la questione Moratti-Preziosi, in questa Italia di gazzettari a loro volta intercettati, in questa Italia in cui i carabinieri svolgono le indagini sportive basandosi sui fogli di un giornale (di UN SOLO giornale...), in questa Italia in cui, oggi, casualmente si corre per far approvare una legge che regoli le intercettazioni, in questa Italia in cui persone come Penta dichiarano di voler lasciare l'incarico (i motivi sono ancora ignoti, ma se si pensa alle sue dichiarazioni rilasciate nel recente passato sul fatto che avrebbe ricevuto minacce di morte, temo basti fare due più due...), in questa Italia in cui i Bossi sono liberi di offendere le istituzioni sportive (a torto o a ragione, è un pessimo esempio), in questa Italia di moralizzatori e di "onesti" (dove la parola "onesti" richiede obbligatoriamente le virgolette), occorre avere il coraggio dei propri pensieri e delle proprie azioni, occorre prendere una posizione, occorre schierarsi in maniera definita e limpida. Nella Divina Commedia, Dante confina coloro che non hanno mai scelto uno schieramento politico, religioso o ideologico ai margini del suo Inferno, appena oltre la famosa porta, nel primo cerchio, e li chiama "ignavi". Lo stesso Dante fa dire da Virgilio "non ti curar di loro, ma guarda e passa", proprio per sottolineare l'indifferenza come unico atteggiamento possibile verso queste anime insipide.A fronte di tutto quanto emerso (e prima ancora solo per "sensazione"), scegliamo di stare al fianco di Luciano Moggi; era dichiarato tra le righe, era scritto nel sottofondo di ogni articolo, era apparso sul retro di ogni immagine postata. Ma la fortuna aiuta gli audaci, condanna i pavidi ed esalta i prodi; per questo, oggi lo scriviamo a lettere di fuoco. Per dire al Direttore che, anche se è stato lasciato solo dalla società Juventus, i Tifosi Juventini credono in lui; io per primo, che ho avuto l'onore di lavorare come dirigente del settore giovanile con l'antica dirigenza (e quindi di conoscerlo), credo in lui. A maggior ragione, oggi, sarebbe impossibile non credere in lui. Chi sceglie altra strada, quella dell'insistenza in proposito di una "cupola" mai esistita, è in malafede e vuole esserlo, sia fosse per meri interessi economici, sia fosse per pura passione calcistica (ma non sportiva).Al Direttore vogliamo giunga questo messaggio chiaro e forte: non è da solo. E ogni giorno che passa c'è qualcuno in più che si accoda al carro. A Penta vorremmo chiedere di tenere duro, di non mollare, di non vacillare; vorremmo offrire appoggio e sostegno, e chiedergli di fornirci gli strumenti per permetterci di affiancarlo.Tutto questo non è per Luciano Moggi. Tutto questo non è per Penta. Tutto questo non è per la Juventus, o meglio, non è solo per questi motivi.Tutto questo è per un ideale di Giustizia, per necessità di trasparenza, per bisogno di verità, e per amore per l'Italia, sportiva e non.