Il campione del mondo risponde a denti stretti al ct dell'Argentina TORINO, 28 giugno - «Dopo quello che ha detto ieri sera devo aderire al parere di Pelè e Platini: Maradona è più un ciarlatano che un allenatore». Claudio Gentile, in diretta telefonica con Mondiale Sera su Raidue, risponde a denti stretti alle affermazioni di Diego Armando Maradona che, domenica sera, dopo la partita vinta dall'Argentina contro il Messico, infastidito dalle domande sul gol in fuorigioco convalidato a Tevez, rispondeva che forse il Messico si doveva preoccupare della mancata espulsione di un suo difensore per un fallo su Messi, affermando «non siamo mica tornati ai tempi dei difensori killer come Gentile».LA RABBIA - Il campione del mondo 1982, a questo punto rincara la dose affermando che l'ex pibe de oro è lui sì un calciatore violento: «È stato espulso in quel mondiale per un calcio nello stomaco ad un giocatore del Brasile - dice -. Io, invece, non sono mai stato espulso per gioco violento. Ho preso solo un cartellino rosso per un fallo di mano in Champions League e basta». «È un ciarlatano. Quello è il suo parere, ma io non lo rispetto e non sono d'accordo, lo ripeto è lui quello che è stato espulso per gioco violento». Claudio Gentile, poi, afferma di non voler avere contatti con il tecnico della Seleccion: «Non voglio chiarire niente. A differenza di Zico - che ho incontrato qualche tempo fa in una trasmissione sportiva e di cui sono molto amico - che non si è mai permesso di offendere, di dire quanto ha detto Maradona, ammettendo la superiorità dell'Italia, che il merito c'è stato, lui non sa perdere» rimarca l'ex terzino della Juventus. «Quando parla con questi termini e dà del killer a me che non sono mai stati espulso per gioco violento, fa sì che qualcuno possa farsi un'idea sbagliatissima. Io non ho fatto altro che giocare e marcare come i suoi connazionali Passarella e Gallego. Prima di dare certi giudizi si deve guardare la carriera di un giocatore. Ci sono stati difensori che per delle espulsioni sono stati fuori dal campo per sei sette giornate. Io ribadisco, invece, non sono mai stato espulso per gioco violento e quindi mi fa rabbia sentir dire da Maradona delle cose non vere».
Gentile risponde a Maradona:«Io killer? Lui è un ciarlatano»
Il campione del mondo risponde a denti stretti al ct dell'Argentina TORINO, 28 giugno - «Dopo quello che ha detto ieri sera devo aderire al parere di Pelè e Platini: Maradona è più un ciarlatano che un allenatore». Claudio Gentile, in diretta telefonica con Mondiale Sera su Raidue, risponde a denti stretti alle affermazioni di Diego Armando Maradona che, domenica sera, dopo la partita vinta dall'Argentina contro il Messico, infastidito dalle domande sul gol in fuorigioco convalidato a Tevez, rispondeva che forse il Messico si doveva preoccupare della mancata espulsione di un suo difensore per un fallo su Messi, affermando «non siamo mica tornati ai tempi dei difensori killer come Gentile».LA RABBIA - Il campione del mondo 1982, a questo punto rincara la dose affermando che l'ex pibe de oro è lui sì un calciatore violento: «È stato espulso in quel mondiale per un calcio nello stomaco ad un giocatore del Brasile - dice -. Io, invece, non sono mai stato espulso per gioco violento. Ho preso solo un cartellino rosso per un fallo di mano in Champions League e basta». «È un ciarlatano. Quello è il suo parere, ma io non lo rispetto e non sono d'accordo, lo ripeto è lui quello che è stato espulso per gioco violento». Claudio Gentile, poi, afferma di non voler avere contatti con il tecnico della Seleccion: «Non voglio chiarire niente. A differenza di Zico - che ho incontrato qualche tempo fa in una trasmissione sportiva e di cui sono molto amico - che non si è mai permesso di offendere, di dire quanto ha detto Maradona, ammettendo la superiorità dell'Italia, che il merito c'è stato, lui non sa perdere» rimarca l'ex terzino della Juventus. «Quando parla con questi termini e dà del killer a me che non sono mai stati espulso per gioco violento, fa sì che qualcuno possa farsi un'idea sbagliatissima. Io non ho fatto altro che giocare e marcare come i suoi connazionali Passarella e Gallego. Prima di dare certi giudizi si deve guardare la carriera di un giocatore. Ci sono stati difensori che per delle espulsioni sono stati fuori dal campo per sei sette giornate. Io ribadisco, invece, non sono mai stato espulso per gioco violento e quindi mi fa rabbia sentir dire da Maradona delle cose non vere».