Krasic-Juve: orascatta l'ultimatum
Duro col Cska: «Vendetemi alla Juve o tra un anno andrò via a parametro zero». Ha rifiutato anche l’offerta del City, ora aspetta una mossa dall’Italia, 29 giugno - Gliel’ha detto in faccia. Che fa sempre un altro effetto rispetto a una telefonata o al procuratore che riferisce. Finito il suo Mondiale con la Serbia, Milos Krasic si è preso il mal di pancia di volare a Mosca e parlare con i dirigenti del Cska. «Perché non mi vendete alla Juventus? Io voglio andare solamente lì, rifiuterò qualsiasi altra opportunità, quindi cercate di accordarvi con il club, altrimenti rimango qui e me ne vado via a parametro zero quando scadrà il mio contratto », quindi nel dicembre 2011, mica tra un secolo. Questo il succo del discorso, che non sembra abbia provocato particolari brividi nei vertici del club russo, intenti - pure loro - a recitare la parte dei duri. Ma il messaggio è stato recepito come, soprattutto, il no al City che il ragazzo avrebbe pronunciato nei giorni scorsi, minando in modo serio l’altra trattativa che il Cska conduceva parallelamente a quella con la Juventus. L’INTERVENTO/1 - Insomma, la volontà del ragazzo si sta dimostrando strategica per i piani bianconeri e il Cska rischia di infilarsi in un vicolo cieco, con un solo acquirente con il quale trattare e quindi pochissimo margine per alzare il prezzo. In questo senso è interessante registrare le parole di Beppe Marotta, ospite ieri mattina di Radio Anch’io Sport su Radio Rai. Un lungo intervento nel quale il dg bianconero ha parlato della nazionale, ma anche dei piani Juve e su Krasic è stato chiarissimo: «La trattativa è aperta, il giocatore ci interessa sempre, ma il Cska deve diminuire le pretese economiche per chiudere ». Per la cronaca lo stallo vede la Juventus ferma a 15 milioni e il Cska che ne vorrebbe 16,5. Una distanza non abissale, ma certamente sostanziale in un momento in cui Marotta non ha possibilità, né intenzione, di scialare.