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Motta, intoppo poi la tregua. Oggi le firme: prestito oneroso
La Juventus ha chiesto di averlo gratis con diritto di riscatto definitivo, l’Udinese ha fatto la voce grossa. In giornata nuovo summit: i dirigenti e il giocatore sono ottimistiTORINO, 2 luglio - Un classico da calcio mercato: quando tutto sembra pronto, quando l’operazione in questione è ritenuta più o meno da chiunque una mera formalità, ecco che scatta l’intoppo dell’ultimo minuto. Cosa accaduta, appunto, ieri a Milano a margine dell’incontro che avrebbe dovuto sancire il passaggio di Marco Motta dall’Udinese alla Juventus. Nulla di clamoroso, in realtà - e tendenzialmente percentuali di fattibilità alte ed immutate - ma le parti hanno dovuto riaggiornare la seduta: il direttore generale bianconero Giuseppe Marotta (col suo braccio destro Fabio Paratici) ed il patron friulano Gino Pozzo (con il direttore sportivo del club Fabrizio Larini) si rivedranno in giornata per riallacciare, possibilmente chiudere, il discorso. CRONACA DI GIORNATA - Si ripartirà, in sostanza, dalla voglia juventina di mettere le mani sul forte terzino e dalla disponibilità friulana di cederlo. Ma si discuterà dettagliatamente circa la formula del trasferimento. La Juventus (eccolo qua, il motivo dell’intoppo) ieri ha pressato per ottenere Motta in prestito gratuito con diritto di riscatto definitivo, mentre l’Udinese ha respinto al mittente la proposta insistendo invece sulla formula della comproprietà o quantomeno del prestito - sì - ma oneroso, vale a dire previa pagamento di un bonus. I Pozzo, del resto, pur essendo favorevoli all’eventualità di concedere a Motta la possibilità di maturare esperienza in una big di livello assoluto, vorrebbero rientrare almeno in parte dell’investimento (1 milione 450 mila euro) fatto per rilevare - alle buste - la metà del cartellino di Motta che apparteneva alla Roma. STRATEGIA A OLTRANZA - Tutto, dunque, è riconducibile alle mosse strategiche fatte ad oltranza. Al di là di tutto, al di là del consueto gioco delle parti, la sensazione è che oggi si possa addivenire ad una soluzione condivisa da tutti. Verosimilmente, la più plausibile, è quella del prestito oneroso. Il fatto, poi, che ieri sia stato avvistato a Torino il procuratore di Motta, Giuseppe Bozzo, induce ad aumentare la dose di ottimismo. IDENTIKIT PERFETTO - Anche perché Motta risponde in pieno all’identikit stilato da Marotta: è giovane ma ha già maturato esperienza a livello internazionale (sia con la Roma sia con le rappresentative azzurre). Unisce inoltre doti fisiche (corsa, stacco aereo), qualità di gioco (discreta tecnica, propensione ad andare sul fondo per crossare), professionalità. Chi lo conosce - ad esempio Gentile, che lo fece esordire con l’Under 21 ­ha sottolineato l’umiltà e la carica del terzino («schivo e riservato fuori dal campo, ma determinato al punto giusto appena l’arbitro fischi. E sempre in cerca di stimoli») . Se poi, a questi aspetti, si aggiungono le condizioni economiche favorevoli cui la Juventus conta di ottenere il giocatore (la formula del prestito con diritto di riscatto consente di destinare un budget più alto agli altri acquisti: vedi punta centrale, vedi terzino sinistro), beh, il cerchio si chiude. L’AMICO POZZO - Ecco spiegato perché Marotta e Paratici proveranno a chiudere oggi. Se poi si pensa ai buoni rapporti tra i due patron, Agnelli e Pozzo (prova ne sia l’affare Simone Pepe), risulta ancora più naturale prevedere il buon esito della trattativa. Fermo restando, per carità, che nel calciomercato non bisogna mai dare nulla per scontato...