Il portiere fiducioso dopo l'operazione alla schiena: «Ora non devo avere fretta ma prendermi il tempo necessario per tornare senza fastidi. Mi sento già parte del nuovo ciclo della Juve. Fidatevi di Manninger e Storari. Capitano azzurro? È un onere ma soprattutto un onore»
MILANO, 5 luglio - «Mi sono tolto un bel peso. Forse questo intervento andava fatto prima, ma comunque è andato al meglio e questo mi dà molta fiducia e serenità». Lo ha detto il portiere della Juventus, Gianluigi Buffon, lasciando la clinica milanese La Madonnina dove ieri sera è stato sottoposto a un intervento per la rimozione di un'ernia discale-lombale. «Ora non devo avere fretta ma devo prendermi il tempo necessario per tornare senza alcun fastidio e alcun rischio di recidiva - ha spiegato Buffon senza fare previsioni precise -. Visto il mio ruolo credo che la mia carriera sia ancora relativamente lunga e senza l'ernia potrò allungarla ulteriormente ad alti livelli». IL RIPOSO - Lasciando la clinica camminando senza problemi sulle sue gambe, Buffon ha ammesso che «probabilmente dovevo operarmi prima, visto che già dall' inizio del 2008 ho questo problema che nell'ultimo periodo è diventato più grave quando l'ernia ha compresso il nervo. Ma comunque va bene così e sono contento che l'intervento sia andato benissimo». In mattinata Buffon è stato sottoposto a un controllo postoperatorio da Maurizio Fornari, uno dei neurochirurghi che hanno eseguito l'intervento. A quanto si apprende, il controllo ha dato esiti positivi «anche meglio delle attese» e lo stesso Buffon ha riconosciuto che il suo corpo ha risposto molto bene. Quindi il portiere è stato dimesso alle 11.15. Adesso lo juventino bianconero tornerà in Versilia dove l'attende la famiglia e dove comincerà una fase di riposo assoluto di circa 15 giorni, a cui seguirà un periodo di fisioterapia. STORARI E MANNINGER, FIDATEVI - Dopo l'intervento per la rimozione dell'ernia, Gianluigi Buffon dovrà stare lontano dai campi almeno tre mesi ma avverte di sentirsi «già parte del nuovo ciclo della Juventus: arriverò un po' dopo a dare il mio contributo ma è importante che tutti lavorino al massimo per la causa bianconera». A partire da Manninger e Storari, che sostituiranno tra i pali il portiere della Nazionale. «Sia Alex che Marco hanno grande esperienza, sono anche più grandi di me, e hanno sempre fatto benissimo quando hanno giocato: sono convinto che non faranno sentire la mia mancanza», ha spiegato Buffon ribadendo che il suo futuro alla Juve non è in discussione: «ho un contratto fino al 2013, quindi non c'è alcun tipo di problema». A proposito del mercato bianconero, Buffon è stato cauto: «in questo non voglio mettere becco perchè se ne occupano professionisti che sanno fare il loro lavoro - ha spiegato -. Finora abbiamo preso giocatori di valore e giovani, e questo va molto bene». LA NAZIONALE - Serviranno almeno tre mesi perchè Gianluigi Buffon possa tornare a giocare dopo l'intervento alla schiena, ma il portiere della Juventus pensa già a quando indosserà di nuovo la maglia della Nazionale perchè, ha spiegato, «credo di meritarmela». Alla guida degli azzurri è arrivato Cesare Prandelli, un ct che Buffon non conosce direttamente ma stima. «Lo ho sempre avuto come allenatore avversario sin dai tempi della Primavera e già da allora si sapeva che aveva un rapporto eccezionale con i suoi giocatori - ha raccontato lo juventino lasciando la clinica milanese dove era ricoverato -. Prandelli è uno preparatissimo, che accetta sempre lo scambio di idee con la squadra e non si sottrae mai al rapporto con i suoi giocatori: ho sempre pensato che questo fosse un requisito importante, perchè l'allenatore deve essere parte del gruppo». Prandelli ha già promesso a Buffon la fascia di capitano. «Per me rappresenta il massimo a cui un giocatore può ambire - ha commentato il numero uno azzurro -, quando vesti quella maglia lo fai per ogni abitante che popola l'Italia: è un onere ma soprattutto un onore». Sono passati pochi giorni dalla delusione azzurra al mondiale in Sudafrica e a Buffon resta «un grande dispiacere, perchè è molto grave per un giocatore del mio calibro rinunciare a una competizione simile. Avrei potuto dare una mano a un gruppo in difficoltà ma - ha aggiunto - essendo stati eliminati così presto tutto sommato non ho il rammarico di essermi perso un' esperienza impareggiabile». Uscito al primo turno, Buffon sta comunque seguendo il mondiale: «fa piacere che in semifinale ci siano tante squadre europee, a dimostrazione che il calcio del nostro continente è all'avanguardia e il più competitivo - ha osservato - trovo che l'Uruguay sia una bella sorpresa, ma anche Olanda e Germania sono andate meglio di quanto ci si aspettasse».