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Juve, Dzeko+Krasic: così si può..


 Lega A-Figc: mini-apertura sugli extracomunitari al tavolo dello Statuto. Disgelo sull’accordo collettivo tra calciatori e club. Il modello Premier e una diversa mutualità per tutelare le trattative già avviate
TORINO, 30 luglio - Eppur si muove. Stamane in Figc Lega di A e Federazione ri­prendono il dialogo interrotto drammaticamente per tutti all’in­domani dello stop improvviso alla tesserablità del secondo extraco­munitario a mercato aperto: il vi­cepresidente Tavecchio ha convo­cato la riunione della commissione sulla revisione dello statuto e ha annunciato di voler assecondare alcune istanze dei club che voglio­no maggiore peso e indipendenza in seno al consiglio federale, cer­cando una struttura associativa più simile a quella della Premier. Ma per tornare a dialogare serve qualcosa in più, uno sforzo comu­ne. Il territorio, non trattabile se­condo il Coni e l’ala dura della Figc (Abete in testa), sarebbe quello di una parziale riapertura sul pomo della discordia. Tavecchio aveva proposto in consiglio un via libera (certo complesso) per le trattative in corso sugli extracomunitari: missioni già effettuate oltremare, preaccordi: qualcosa di dimostra­bile per i dodici posti extra persi col taglio del 2 luglio. Se ne ripar­la oggi, come ramoscello d’ulivo per riportare la pace. La lacerazio­ne dei calendari di serie A orbi del­la presenza del presidente federa­le (ma non di quella sorridente del presidente Aia, Nicchi, e dell’alle­natore arbitrale di A, Braschi) è ancora vivissima: non giovano le invasioni di campo dei mediatori politici e dei loro consiglieri e com­plesso seguire la ricetta Lotito (chiusura da gennaio). Insomma: che la richiesta di riaprire sugli ex­tra arrivi da alcuni uffici di Palaz­zo Chigi o dall’interno di via Alle­gri è cosa diversa assai (soprattut­to per il governo dello sport). CONTRATTI, SI PARLA - Stama­ne si ritrovano - dopo mesi - allo stesso tavolo Beretta (e Lotito) e le altre componenti. A dire il vero, però, il dialogo è ripreso anche tra Lega e Aic: dalle minacce di sciope­ro alle telefonate e le lettere. Sul contratto indigeribile per i calcia­tori («mai come oggi pronti allo sciopero sull’accordo collettivo») Beretta e Campana si sono invia­ti missive ferme ma aperturiste: in attesa che oggi l’Alta Corte del Coni dica se la Figc ha un ruolo tra le parti (e c’è chi spera che ri­sponda proprio di no: almeno que­sta patata bollente meglio evitar­la) e se i nuovi moduli (modello Motta, dal contratto siglato dalla Juve col terzino) siano validi e quindi efficaci gli accordi presi. Fiato sospeso per la decisione (as­sai difficilmente impugnabile) dei professoroni di diritto ammini­strativo e civile del Coni. «Fare le barricate per 12 extracomunitari ha senso fino ad un certo punto ­dicono fonti vicine all’Aic -: chiu­diamo subito ai baby-extracomu­nitari, facciamo il contratto a due velocita (più libero per i big della A, più protetto per B e Lega Pro, ndr). Via il modulo di Lega e poi si parla di tutto». E Beretta può apri­re sullo slittamento del turno del­la Befana