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Nei giorni scorsi, un articolo pubblicato su Dagospia, metteva in luce come un dei club più ammirato del mondo, il Barcellona, presenta nei fatti, una buco da 442 milioni di euro. Situazione a cui si affiancano altre grandi realtà, come quelle del Manchester e Real Madrid, i cui debiti si posizionano tra i 700 e gli 860 milioni di euro.Sandro Rosell, spiega che «C´è un problema strutturale grave: all´eccellenza sportiva non ha corrisposto l´eccellenza finanziaria. L´obiettivo della nuova giunta è coniugare l´eccellenza sportiva a quella dei conti».E’ chiaro che leggendo queste poche righe è scattato immediatamente il collegamento alla Juventus pre-calciopoli: una squadra che non soltanto vinceva sul campo ma brillava anche per la gestione finanziaria.Senza contare che, l’eccellenza della Juventus, è stata raggiunta grazie a professionisti che hanno saputo coniugare le esigenze del campo a quelle finanziarie senza poter mai contare sull’apporto del socio di maggioranza, ma solo attraverso un’oculata gestione e competenza. Oggi più di ieri, si può comprendere come questa situazione poteva dare fastidio a qualcuno!Teniamo anche conto che, grazie alle solide basi che Giraudo e Moggi avevano dato alla Juventus, ognuno nelle rispettive aree di competenza, la squadra ha potuto contare, nel momento più brutto della sua storia (calciopoli), su una struttura che le ha permesso di “sopravvivere”. La solidità finanziaria non l’ha fatta naufragare, così come la struttura sportiva (dal settore giovanile alla prima squadra), che hanno rappresentato le uniche certezze, fondamentali per non vedere cancellato il nome del club italiano più rappresentativo.Un club, unico nel nostro paese (non dimentichiamolo), ad aver contestualmente avviato un progetto per un nuovo stadio sul modello europeo che avrebbe ancora di più rafforzato ed in prospettiva, valorizzato il marchio Juventus.Doveva essere un vanto per il calcio italiano, ma ha finito per essere distrutta dall’ingordigia di gente priva di competenza e da interessi che nulla hanno a che vedere con lo sport. Lo ripetiamo da sempre, non ci si improvvisa grandi manager dall’oggi al domani. Gli slogan posso servire per qualche tempo, poi la realtà dei fatti, rendono il loro utilizzo un ulteriore conferma di un fallimento. Eccellenza, cioè il più alto livello qualitativo raggiungibile, la Juventus l’aveva raggiunta, con buona pace di tutti e ad oggi, nessuna realtà gli assomiglia nemmeno un po’!VOTATE l'articolo su
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