juveland

DZEKO, GECO, CIECO e CECO...da glmdj....


Se Waka Waka è il tormentone musicale estivo, e la querelle in pieno stile Casa Vianello tra il presidente del consiglio e quello della camera è invece il leif-motiv di quotidiani e rotocalchi, ai tifosi juventini non manca di possedere il proprio personale motivetto assillante: Dzeko sì, Dzeko no, Krasic si, Krasic no.Niente di nuovo, per carità, negli ultimi due anni il supplizio è stato persino maggiore. Nell’estate 2008, necessitando la formazione bianconera di un centrocampista che dettasse i tempi, il nome sbandierato da Tuttosport e compagni era quello di Xabi Alonso, salvo poi ritrovarsi a fine mercato con l’acquisto di Poulsen (purtroppo). Una bufala sotto ogni punto di vista: dall’ingaggio al giocatore (più elevato dei fuoriclasse allora in rosa, come Camoranesi, ed infatti il danese son due anni che non si riesce a ricollocare) al diverso ruolo in campo (diga contro le incursioni altrui, e non elemento di ripartenza per il proprio gioco). Intanto però il popolino juventino veniva così assorbito per due mesi dietro il teatrino del fantamercato, perdendo così di vista le vere priorità di chi ama il bianconero e lo vorrebbe riabilitato dai crimini ad esso attribuiti ma in realtà mai commessi, ovvero il ritorno a casa dei due scudetti scippati (o regalati che dir si voglia per ammissione di colpe mai commesse). Strategia vecchia come il cucù, ma il tifoso che antepone l’uso della “pancia” a quello della “testa” ha voglia di vedere risultati sul campo, e dunque il magheggio risultava sufficiente a cogliere tre malaugurati traguardi: distogliere la mente da farsopoli, instradare il tifoso al sogno da scudetto estivo tipico un tempo di altre tifoserie, e permettere ai quotidiani sportivi di riempire paginate di notizie farlocche con tanto di alibi per trascurare gli aspetti processuali legati al mondo del pallone.Non diversamente andò l’anno scorso, con l’aggravante che la truppa Elkann-Blanc-Secco sentiva sul collo il fiato del dissenso popolare: panem et circensem per tenere buona la plebe, ma il circensem deve essere costituito da spettacolo, e non da figure da circo come quelle rimediate dalla orribile squadraccia presto ribattezzata “new holland” per mantenere le distanze dalla fu Juventus. Così furono spese cifre folli per l’acquisto di campioni, o meglio pseudo tali, senza che però vi fosse un serio progetto sportivo alla base che ne considerasse il risultato finale che si sarebbe ottenuto nel metterli insieme. Caviale e Barbaresco presi distintamente sono tra i massimi della raffinatezza tra cibi e vini, ma provate a metterli assieme e scoprirete che il risultato è una vera schifezza. L’analogia calcistica in passato era stata applicata dal petroliere che si auto dichiara onesto, con attacchi stellari tipo Recoba, Djorkaeff, Ronaldo, Vieri, Ganz, salvo poi presentarsi con difese improponibili alla Galante, Colonnese, West, Zanetti (che correva più lentamente di oggi e macinava meno kilometri di oggi, i misteri della vita…).Quest’anno finalmente l’arrivo di un dg serio e preparato come Marotta, e conseguentemente una campagna acquisti e cessioni fino ad ora condotta con senno, indubbiamente lasciano ben sperare. Servivano un terzino destro ed uno stopper, e sono giunti due italiani giovani, già forti, e ancora più promettenti per il futuro. Servivano esterni di fascia per il gioco del nuovo mister Delneri, e oltre al rientro alla base di Lanzafame è stato acquistato il nazionale Pepe. Il tutto senza spendere cifre esorbitanti, ed anzi nel contempo tentando di fare cassa con alcune cessioni. Naturalmente non basta ancora per colmare il gap creatosi dalla disastrosa gestione degli uomini “new holland” negli ultimi 4 anni, e altro ci dobbiamo aspettare. Tra questi il probabile arrivo di uno tra i due campioni di origine slava richiamati all’inizio di questo editoriale: Dzeko e Krasic.Se qualcuno è nel frattempo malauguratamente caduto nella tentazione di considerare che i tifosi rancorosi si siano placati, vuoi perché hanno visto finalmente un barlume di competenza nella gestione della Juventus, o perché il cambio di presidenza ha permesso di indurre nuova linfa di ottimismo riponendo in Andrea Agnelli la speranza di avere al timone un uomo che davvero ami Madama, scenda in fretta dal pero e non si illuda. Il giochino Dzeko-Krasic è per noi, per l’appunto, solo un giochino.E allora giochiamo pure sulle parole, italianizziamo il cognome della punta agognata e proseguiamo con assonanze e consonanze. Forse Dzeko si pronuncia Geco, e il tifoso juventino, proprio come un geco è saldamente attaccato al muro, così deve rimanere incollato al pensiero costante e volitivo di volere giustizia e finalmente luce su farsopoli. Nessun Dzeko potrà mai restituire il vero sorriso fino a quando gli scudetti non torneranno a casa.Forse Dzeko si pronuncia invece Ghecco, o meglio Gekko, come lo spregiudicato uomo d’affari impersonificato da Michael Douglas nel celebre film “Wall Street”, in cui per raggiungere i propri scopi travalicava senza rimorsi di coscienza ogni confine imposto dall’etica e persino dalla legalità. Di Gekko in quel di farsopoli c’è n’è stato più d’uno, e il tifoso juventino deve rimanere incollato al pensiero costante e volitivo di volere giustizia e finalmente luce su farsopoli, nell’attesa di vedere finalmente sputtanato chi ha giocato sui sentimenti popolari e ferito chi almeno la domenica voleva distogliere il pensiero dalle preoccupazioni, svagandosi con qualcosa che fino a poco tempo fa aveva almeno un retrogusto di sapore vero.O forse Dzeko si pronuncia invece Cieco, come un non vedente? E quanti sono gli sportivi, i politici, i giornalisti, gli italiani in generale che in questi anni non hanno voluto guardare alla verità, scegliendo la strada della cecità e della sordità, o peggio, per chi scrive molto, molto peggio, vedendo e sentendo hanno scelto l’in**me e vigliacca strada del mutismo? Il tifoso juventino deve continuare a mantenere gli occhi aperti, e cercare di aprirli a chi ancora non si è accorto della propria cecità.Chissà forse invece Dzeko si pronuncia Ceco, ceco come Pavel Nedved, l’unico calciatore che quando era ancora in attività ha avuto il coraggio di dire tutto quello che pensiamo e sappiamo su farsopoli, senza autocensurarsi, né per costume né per convenienza. Quel superbo modello di campione che in allenamento come in sala stampa non dispensava altro che concretezza. A Nedved però, almeno come chioma, assomiglia certamente più Krasic che non Dzeko.Il tifoso juventino si rallegri di chiunque arriverà, ma resti saldo come un geco a ciò che GLMDJ reclama da 4 anni. Non si faccia accecare da proclami e rumori di carta straccia. Ricordi sempre i Gekko che continuano come i corvi ad aleggiare sui resti della Vecchia Signora, da loro stessi mortalmente ferita. E soprattutto, come solo il grande campione ceco ha avuto il coraggio o forse solo l’onestà di fare in questi anni, continui sempre a proclamare la verità e pretendere saldamente con fiducia, volontà ed ostinazione di fare luce su quella maledetta farsa, che il modo ancor ci offende!http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...glio.asp?id=986