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Krasic non vede l'ora: «Juve, sarò il tuo nuovo Nedved»


 Il serbo, che ha detto no all’ingaggio più alto del City, è entusiasta: «Orgoglioso del paragone con Pavel: avrò la sua grinta» 
GRAZ, 20 agosto - «Sono l’uomo più felice del mondo». La pazienza qualche volta viene premiata e quella di Milos Krasic è stata davvero tanta. Era il 7 giugno quando la Juventus organizzò il primo vero assalto al giocatore, con il quale aveva già trova to un accordo di massima. Sono seguiti due mesi e mezzo di passione e tormento per il giocatore serbo, un’interminabile attesa, durante la quale - tuttavia - la sua fede non ha mai ceduto e non è stata neppure scalfita dai lunghi silenzi bianconeri o dalle notizie che davano Marotta attivissimo su altri obiettivi. «Io ho sempre creduto alla Juventus, anche quando tutto sembrava difficile ero sicuro che alla fine tutto si sarebbe risolto. Avevo ragione». Una tale incrollabile fiducia, dice chi lo conosce bene, è tipica del modo di pensare di Krasic, uno che quando dà la sua parola non se la rimangia per nessuna ragione al mondo e altrettanto si aspetta dai suoi interlocutori. E lui aveva dato la sua parola a Marotta quando il dg gli aveva spiegato come sarebbe stata la nuova Juventus. «Mi ha convinto subito il progetto, mi piace moltissimo l’i­dea di essere uno dei giocatori che hanno la responsabilità di far nascere un ciclo e un gruppo vincente». L’IDEALE - Carattere tosto, idee chiarissime, Krasic ha tenuto duro anche quando si è presentato il Manchester City di Mancini che gli ha messo sotto il naso un contratto più allettante di quello propostogli da Marotta. Più dei soldi potè l’idea (se non addirittura l’ideale) che il serbo si è fatto della sua nuova avventura alla Juventus. «Questo club ha una storia. Mi piace entrare a farne parte». Tecnicamente questo avverrà nel presto pomeriggio, quando Krasic, accompagnato dal suo agente Dejan Joksimovic e dall’intermediario che ha tessuto l’operazione, Marco Naletilic, varcherà la soglia della stanze delle Coppe per sottoscrivere il suo contratto con la Juventus. E, a detta del suo entourage, difficilmente avrà smaltito l’euforia e l’emozione che l’hanno travolto nel la notte fra mercoledì e giovedì, quando ha ricevuto la fatidica telefonata che gli annunciava che, finalmente, tutto era fatto. L’ETICHETTA - Ad accoglierlo, oggi, troverà il presidente Andrea Agnelli e un’etichetta scomoda e pesante da portarsi dietro: Krasic, il nuovo Nedved. Gli si è appiccicata addosso da subito, anche se una parte dei tifosi sostiene che di Pavel ha giusto il caschetto di capelli biondi. Lui non sembra sentirne più di tanto il peso: «Nevded è una grande persona e una leggenda del calcio mondiale, non solo della storia della Juventus. Insomma, anche solo il fatto di essere paragonato a lui mi riempe d’orgoglio. Non se è solo per una certa somiglianza fisica o c’è anche qualcosa di tecnico, comunque mi piace l’accosta mente. Certo, io non sono ancora all’altezza di Nedved, ma lavorerò ancora più duramente per riuscire a percorrere le sue stesse tappe».