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Marotta: "Il riscatto per Quagliarella non è obbligatorio, Borriello preferiva la Roma? Non è vero"


Il direttore generale parla a La Stampa togliendosi qualche sassolino dalla scarpa.
© foto di Giuseppe Celeste/Image SportDue giorni dopo la chiusura di uno dei mercati più discussi e controversi della storia juventina Giuseppe Marotta dice la sua in una lunga intervisa a La Stampa svelando alcuni retroscena e smentendo seccamente alcune voci che si erano diffuse nelle ultime ore. L'apertura è dedicata a Borriello e sul fatto, vero o no, che abbia preferito la Roma sin dall'inizio: "Il nostro obiettivo per l'attacco era Dzeko ma sapete tutti come è andata, Borriello era un'opportunità delle ultime ore che abbiamo valutato ma quando il giocatore ha detto che voleva una soluzione definitiva e non un prestito perchè stufo di esser sballottato qua e la allora abbiamo chiuso il discorso. Non è vero che lui preferiva la Roma a noi, sia Borriello che il suo agente han sempre detto che la soluzione migliore era la Juve, solo che l'avremmo preso in prestito così è finito in giallorosso". Sul fatto che tanti affari sono stati effettuati tramite la formula del prestito il direttore generale chiarisce: "I prestiti che abbiamo concluso non hanno l'obbligo di riscatto a differenza dei casi Borriello ed Ibrahimovic, noi abbiamo tre elementi in prestito oneroso ovvero Quagliarella, Pepe e Motta. Se il loro rendimento sarà buono li riscatteremo, altrimenti niente pur essendo sicuro che faranno bene d'altro canto sono dei nazionali". Sull'altro presunto rifiuto di Di Natale: "Diciamo che eravamo vicini al giocatore dell'Udinese ma non gli abbiamo messo pressione, possiamo dire che sapendo che eravamo vicini a Di Natale ha convinto De Laurentiis a cederci in prestito Quagliarella nel modo in cui non voleva". Chiusura infine su uno degli acquisti più criticati sia dal punto di vista economico che tattico, ovvero Jorge Martinez e considerazione generale sul mercato: "Vi dico solo che la Lazio voleva pagarlo quindici milioni, noi l'abbiamo preso per tre milioni di meno. Poi dovete considerare che abbiamo dovuto muoverci il più in fretta possibile per dare a Delneri una squadra quantomeno pronta per fine luglio per via dei preliminari di Europa League. Questo è stato un mercato difficilissimo con tanti giocatori da vendere con ingaggi altissimi, cosa che praticamente li metteva quasi fuori da ogni negoziazione. Alla fine però ce l'abbiamo fatta, so che i tifosi sono perplessi ma chiedo pazienza, la squadra crescerà col tempo".