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La Gazzetta e quelle distrazioni che fan pensare.....


Lo strano caso dell'intervista ad Andrea Agnelli e delle grigliate
© foto di ALBERTO LINGRIALo scorso 28 agosto su Sky Sport 1 è andata in onda un'interessante intervista di Federico Ferri ad Andrea Agnelli, la prima a cuore aperto da quando il rampollo della famiglia torinese è stato nominato presidente della Juventus. Tanti i temi toccati, dal passato al futuro fino al nuovo ideale che del calcio si vuol porre la nuova società bianconera. Il tema più scottante cade ovviamente su calciopoli e sulla richiesta di revoca del titolo del 2006 assegnato dall'allora commissario della Figc Guido Rossi all'Inter dopo i processi sommari di calciopoli. Un tema toccato con grande coraggio ci verrebbe da dire dal bravo Ferri, dato che giornali e tv sembrano essersi dimenticati di questo fatto e della nuova posizione aggressiva che avrà la Juventus alla ripresa del processo a Napoli il prossimo 1° ottobre. E il risalto è stato dato non c'è che dire, Sky Sport 24 (in passato criticata per la posizione di alcuni conduttori del tg sportivo ma anche per quell'inopportuna ospitata del pm Narducci), Corriere dello Sport, Tuttosport, Rai, Mediaset e La7 tutti ne han parlato con più o meno spazio, ma l'importante è ovviamente parlarne. Dicevamo tutti ne han dato spazio, tranne un giornale che, purtroppo, ormai non fa quasi più notizia con i suoi assordanti silenzi in tema o mistificazioni. Basta sfogliare l'edizione del 29 agosto della Gazzetta dello Sport (pardon, Gazzetta Sportiva in quanto domenicale) per accorgersi che all'intervento del presidente bianconero è riservato un misero trafiletto di una decina di righe in cui non si fa minimo accenno ne al rapporto del presidente con l'ex amministratore delegato Giraudo ne alla posizione su calciopoli. Tema poco importante o insulso? Sembrerebbe di si per gli uomini di via Solferino, ma solo per loro. Così come solo loro lo scorso aprile dirottarono l'intercettazione definita dall'avvocato Trofino "la madre di tutte le intercettazioni" sulla questione di chi pronunciasse "Collina" tra Facchetti e Bergamo con un editoriale del giorno dopo del direttore Andrea Monti che di fatto smontò quella tesi. Sterile quanto sbagliata invece la tesi del Monti, con un grande lavoro del team di Ju29ro.com, dallo scoppio di calciopoli sempre alla ricerca di far luce sui troppi punti oscuri della vicenda, si evince che "la madre di tutte le intercettazioni" va collegata a una telefonata del giorno prima tra Facchetti e Mazzei in cui l'allora presidente interista forzò per far si che nell'urna del sorteggio arbitrale fosse estratto Collina e non solo dato che a Moggi fu imputato di conoscere il venerdì mattina gli arbitri e gli assistenti: Facchetti conosceva gli assistenti già il giovedì sera. Ovviamente la Gazzetta (su cui ci sarebbe tanto da dire come la posizione di Maurizio Galdi e non solo) non collegò per distrazione, vogliam credere, questi due elementi soffermandosi invece su un mistero di scarsa rilevanza come il chi pronuncia "Collina" o sul tenore delle telefonate (che ricordiamo nel 2006 non si potevano fare mentre ora pare di si) ma d'altro canto se uno commette una rapina in banca parlando in modo garbato e gentile puntando la pistola verso i banchieri pensate che avrà una pena minore di uno che commette la stessa azione in modo guascone? A voi le risposte. In via Solferino sappiamo già cosa pensano e il motivo lo conosciamo pure.