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Maddaloni: "La nuova Juve? Giusto cambiare, ma avrei tenuto Diego. Con Ciro eravamo secondi, poi..."


© foto di Daniele Buffa/Image SportL'ex allenatore in seconda della Juventus, Massimiliano Maddaloni, è tornato a parlare dopo un lungo silenzio intervenendo in diretta nel corso del programma Stile Juventus, sulle frequenze di Nuova Spazio Radio di Roma. Ai microfoni del conduttore Nicola De Bonis, ha parlato della sua sfortunata parentesi sulla panchina della prima squadra bianconera accanto a Ciro Ferrara e ha espresso le sue sensazioni sulla nuova Juve allestita da Beppe Marotta. Ecco le sue dichiarazioni:LA NUOVA JUVE - “Penso che quest’anno sia stato giusto cambiare e dare un volto nuovo. Il ciclo di qualche campione era terminato". L'ADDIO ALLA SIGNORA - "Dispiace a livello personale, dopo aver dato tanto al settore giovanile e aver accettato la proposta juventina di entrare nello staff di Ciro Ferrara, essere stato allontanato da quell’ambiente ma sono fiducioso per il futuro".I MOTIVI DEL FALLIMENTO - "La scorsa stagione abbiamo girato al 2° posto il girone d’andata, c’era troppa fiducia, anche a seguito di un gran precampionato. Poi le prime sconfitte hanno creato quel malumore che non siamo riusciti ad arginare. Secondo me l’aspettativa esterna forse ha rotto piu’ gli equilibri di quanto lo possano aver fatto problemi interni allo spogliatoio. Avevamo avuto sì un mercato importante ma ci voleva tempo sopratutto perchè era la prima volta da 10 anni a questa parte che la Juve giocava con quel modulo, con il trequartista puro. E' un po’ come capita ora a Delneri, ma per lui si è detto più volte che ci vorrà tempo per amalgamare la squadra". "DIEGO? LO AVREI TENUTO" - "Diego? a 24 anni era un capitale importante per la Juve, io lo avrei tenuto, poi però bisogna fare valutazioni di tipo tecnico e per il 4-4-2 cederlo è stata la scelta giusta. Lui ha bisogno di due punte che corrano. Quando arrivammo con Ferrara sia Diego che Cannavaro erano già stati presi. Come staff tecnico negli acquisti abbiamo inciso poco". MELO - "Melo? Ha pagato anche lui un'annata un po’ particolare. Lui nel momento in cui sente fiducia può dare tanto. E’ un caratteriale, ci mette sempre amore e si vede quando incita il pubblico. Quando invece non sente passione intorno a lui si innervosisce e puo’ cadere in provocazioni”.