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La Nazionale di “voialtri”


di GalaInnanzitutto consentitemi una breve parentesi geografica: l'arcipelago delle Faer Oer ha una superficie di circa 1400 km2 e conta circa 50mila abitanti , densità 35 abitanti per Km2, la capitale é Torshavn, cittadina con poco meno di 20000 abitanti.Tutti questi dati, è opportuno dirlo, non sono frutto di una passione sfrenata per la geografia, né di studi approfonditi grazie ai quali ambisca a partecipare ad un quiz televisivo; basta un click e Wikipedia accende i riflettori anche nei più remoti isolotti del profondo nord atlantico e la curiosità é esaudita.Già, proprio di curiosità si deve parlare per riuscire a capire quale invincibile armata sia stata sconfitta dall'Italia, quale talentuosa terra di discepoli della pelota abbia dichiarato la resa, inchinandosi allo strapotere tecnico della nuova Italia, tutta sorrisi, fantasia e gioventù.Giusto così, è il nuovo corso , voluto da quel principe dei fantasisti ( ma allora è un vizio..), che porta il nome di Abete , dirigente, tra l'altro, capace di inventarsi quella bella regoletta del tetto sugli extracomunitari, nel bel mezzo delle trattative di mercato.L' importante é "pararsi il didietro", mi venga perdonata questa esternazione: una spolverata alle normative, una rinfrescatina allo staff tecnico ed eccovi Baggio, altro fantasista ad affiancare Albertini (" tira bombe da lontano, è più forte di Pelé, Albertini alé alé" cantava la fossa .. sarà stato un fantasista pure lui..) e poi tutti, ma dico tutti, pronti a cancellare il passato, a dispensare ottimismo, a tessere lodi al nuovo corso, ad indirizzarlo in maniera a dir poco meschina, verso un artefatta adulazione dei protagonisti.D'altronde é la nazionale di tutti, é il patrimonio di tutti, non è più il terreno impenetrabile, invalicabile di Lippi, quell'uomo che, da solo, ha causato il disastro: "erase", cancellare, via, indegno fantasma dannato.Fossi in Prandelli - il salvatore della Patria - qualche piccolo mal di pancia lo avrei , specialmente dopo il bagno di gloria mediatico e di pubblico. Lo avrei, non tanto per gli effetti della ribolitta, squisito piatto della tradizione popolare toscana e fiorentina, ma per quel insanabile desiderio, che contraddistingue i signori dello sport nazionale, nel mantenere il deretano ben saldo alla poltrona: occhio vigile, Cesare, un piccolo deragliamento e via alla restaurazione.E' anche questo il motivo per cui detesto tutto ciò che questa Italia rappresenta, forse detesto questa nazionale ancor più di quella precedente rappresentata da quel meschino presidente ultrà interista.La detesto perché mi fa schifo quell’ ipocrita sventolio di nuova era: calcio giocato, nazionale che diverte, spazio alla fantasia, largo ai giovani, nuovo modello, fantasisti anche i dirigenti.L'importante é cancellare il passato, l'era Lippi. come se Lippi e ciò che ha rappresentato, fosse stato il nulla o ancor più il male assoluto: "scurdammuce” il passato!Chiedetelo a Cannavaro, a Zambrotta, a Totti, a Camoranesi, a Pirlo, a Buffon, chiedetelo a loro chi era Lippi, incapace si di rivincere il mondiale, incapace di capire che il gruppo era logoro, ma anche capace di vincere un mondiale senza una federazione al suo fianco, nonostante l'odio e la sfiducia totale che lo circondava. Invece no: Cassano e Balotelli (ora leggermente ai margini per problemi fisici) sono le pedine fondamentali utilizzate per far fuori definitivamente quel calcio, frutto del torto, del doping e dell'onta di Sud Africa 2010.Ma l'avete ascoltata la telecronaca del "nuovo calcio paradiso" in Italia - Faer Oer?Cassano, Cassano, solo Cassano: "E’ difficile vedere un dribbling con la suola in un campo di calcio", commentava l’ex calciatore di turno. E dove voleva vederlo? in un campo da golf, o in uno di quei tortuosi terreni dove pascolano le migliaia (quelle si che sono tante) di pecore dell'arcipelago nel nord atlantico? Cassano, Cassano solo Cassano, talmente maturo da non polemizzare contro le esclusioni del passato, tanto educato da non ricordare la querelle con Lippi.Credetemi: non ce l'ho con Cassano, né con Prandelli, é l'ipocrisia che mi avvilisce, é l'ipocrisia imperante della stampa, delle tv, dei commentatori che distrugge il calcio.Non é un talento vero o presunto che fa rinascere un movimento, “non é un centrocampo che non ha nulla da invidiare a quello della Spagna" ( udite,udite, pure questa mi é toccato sentire), non é la nazionale di tutti che porterà alla gloria.Ecco, buffoni: allora prendetevi la nazionale di "voialtri", tenetevela stretta, con quell'unica cosa in comune con il passato: "chi non salta é bianconero, chi non salta è bianconero" come cantava la monotona curva viola, e poi, giù con in fischi al neo-Juventino Quagliarella. "Ma si sa il calcio é cosi... e poi erano pochi", i patetici commenti a seguire dei telecronisti.Proprio un bel modo di crescere, proprio una bella lezione di calcio, contro le imbattibili Faer OerProvate a saltare di gioia senza la Juve, provateci!http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1032