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© foto di Matteo Gribaudi/Image SportSulle pagine di Tuttosport si legge oggi un’interessante intervista a Carlos Vargas, responsabile scouting per il mercato degli Under 20. Una chiamata arrivata su suggerimento di Fabio Paratici “col quale ci incontravamo spesso in giro per il mondo e condividevamo un’i dea: per trovare talenti devi fa re tanta strada. In aereo, in macchina, con i mezzi che capitano. L’importante è non fermarsi mai. Mi ha fatto piacere la sua chiamata". Com’è organizzata la rete degli osservatori? “Con me collaborano 11 persone nella sola Italia, poi abbiamo scout in Olanda, Francia, Inghilter ra, Argentina. In Brasile i grandi avvenimenti vengono seguiti dalla persona che è di stanza a Buenos Aires. E l’olandese è un ragazzo che lavorava per il Feyenoord, con grandi contatti in Sud America. Già oggi - e parlo con cognizione di causa avendo lavorato anche un anno al Valencia, due allo Xerez e due al Villarreal - nessun club spagnolo ha una struttura che pareggi quella della Juve nella ricerca di giovani calciatori. Nemmeno Real e Barcellona". Qual è l’iter operativo? "L’osservatore in questione segnala un giocatore su cui vale la pena investire tempo e, magari successivamente, soldi. Lo rivediamo, raccogliamo notizie e se supera questa specie di s lezione, andrò a vederlo io. Al la fine di questo tragitto, qualora si decida che il ragazzo valga l’investimento, la palla passa a Paratici e Marotta, che decideranno il dà farsi. La questione economica non è di mia competenza». Infine l’ultima domanda: secondo quali criteri viene scelto un ragazzo? "Dobbiamo individuare giocatori potenzialmente in grado di arrivare in prima squadra. Non importa se sono sul momento i migliori del loro gruppo o i più strutturati. Ma devono farci intravedere i mezzi tecnici, fisici, tattici e psicologici per poter compiere un per corso complicatissimo. Certo un ragazzo alto 1,77, anche se bravissimo,non potrà mai essere un centrale difensivo del la Juve".