© foto di Daniele Buffa/Image SportIn questi momenti non proprio facili per la Juventus, ci si accanisce molto su determinati fattori (e anche con abbastanza ragione) che hanno portato a quella che è la situazione attuale. Calciopoli (o meglio, "Farsopoli" -che, a proposito, è tutta da scoprire da ottobre in poi...-), Dechamps, Ranieri, Ferrara, Del Neri, le minusvalenze ordite e attuate da una passata gestione incapace, Cobolli, Secco, Blanc, la stessa proprietà e i primi dubbi sull'assett attuale, sorretto da Marotta...Purtroppo, si tende a dare meno risalto ad altre questioni, una su tutte la meravigliosità del Capitano bianconero, quell'Alessandro Del Piero che da ben diciassette anni porta la Signora per mano, e che l'ha condotta, seguita, amata e rispettata in ogni stagione della sua carriera, anche nei tempi bui della Serie B, e da Campione del Mondo, senza fiatare in materia, ma limitandosi, com'è nel carattere della persona, a "tirare il carretto" con quell'umiltà che da sempre lo contraddistingue.Non è più un ragazzino, questo Alessandro; non è più quello che domenica stenderà la Fiorentina con una tripletta, e l'ultimo gol da cuore in gola. Non è più il giovane che trafigge il Toro con un tacco volante da lacrime di gioia, e non è più l'uomo che serve, a San Siro, un pallone d'oro in rovesciata a Trezeguet, che segna.Non è più, non è più, non è più... Quante volte abbiamo sentito questi discorsi, quante volte abbiamo visto Del Piero seduto in panchina in anni passati, con la gioventù e la rabbia ancora vive, schienato da qualche allenatore un po' troppo presuntuoso. E quante volte ha portato la Juventus alla vittoria entrando dalla panchina. La "mummia", come si legge tra gli utenti di qualche forum, che però arriva e segna, che ancora, nonostante la sua età, è in grado di fare la differenza, eccome.Questo piccolo "pezzo" è tutto per lui, per Alex Del Piero, per quello che non è più, non è più, non è più.Però resta quello che da quaranta metri si gira, sfodera un sinistro da cecchino e fa un gol da urlo. Per cui, alla domanda: "alla Juventus, serve ancora, Del Piero?", ci sentiamo di rispondere che non è che serva. E' che, a oggi, è insostituibile. Perché, nel calcio, chi segna ha ragione.