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Platini: "In Italia non mi farebbero più giocare, non è il calcio dei miei tempi...."


Parla "Le Roi": "C'è troppa mercificazione dei giovani. I club li comprano che sono minorenni. È troppo presto, non mi stupisce che spesso si stufino, crescendo"
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport"Questo calcio non è più quello dei miei tempi e forse neppure ci giocherei". Per fortuna Michel "Le Roi" Platini ha già dato molto (e ottenuto altrettanto) al calcio, ma in tempi passati e non recenti. La sola idea di non poter vedere le magie del fantasista francese fa rabbrividire anche i più restii ad apprezzare i successi bianconeri e i suoi protagonisti. Platini non è stato solo "uno dei tanti", o un campione, è stata la leggenda di un popolo, di un paese e di milioni di tifosi che si sono innamorati delle sue giocate e dei suoi gol. Concedendo un'intervista a La Repubblica e al Corriere dello Sport, Platini ricorda la sua esperienza juventina in Italia: "Sono arrivato qui a 27 anni e ho trovato delle difficoltà iniziali, poi sono riuscito a impormi e a vincere. Ora nessuno scommetterebbe su un giocatore della mia età. Quanto guadagnerei ora? Forse non giocherei nemmeno". Il tre volte Pallone d'Oro punta il dito contro i club, accusandoli di "mercificare i giovani, poichè questi vengono acquistati quando ancora sono minorenni. E' troppo presto, non mi stupisce che spesso si stufino crescendo e lascino perdere"."Le Roi" è deciso a seguire fino in fondo la strada per il fair play finanziario: "I club hanno già iniziato a capire che non potranno più essere inadempienti". E a proposito dei problemi di Diego Armando Maradona col fisco italiano, Platini afferma che "Diego è un cittadino come gli altri. Paghi il suo debito. I personaggi noti - aggiunge - hanno una responsabilità in più, dare il buon esempio agli altri".