juveland

Lo spezzatino che "spezza" il campionato....


Scoppia la polemica: i club e i calciatori si rifiutano di giocare all'ora di pranzo, il caldo è insopportabile. La Lega è ora chiamata a prendere delle decisioni
© foto di Image Photo AgencyOre 12:30, Bari - Stadio San Nicola. Il sole estivo non ha ancora fatto le valigie e in città si sfiorano i 35 gradi. Sugli spalti i tifosi sono costretti a togliersi magliette e arrotolare i pantaloni fino alle ginocchia, i giocatori invece si impegnano a rimanere in piedi e a non svenire per terra. E' questa la situazione vissuta da tifosi e calciatori in occasione del match di campionato fra Bari e Cagliari, che si sono affrontate in quello che la Lega chiama lo "spezzatino", ovvero partite che si giocano alle 12:30, ora di pranzo.Se le 12:30 vengono comunemente associate all'ora di pranzo, ci dev'essere un motivo. Giocare in condizioni come quelle appena riportate non è vantaggioso per nessuno, quantomeno per i giocatori che sono "costretti" a sudare sotto il sole cocente del mezzogiorno. C'è da dire che la Lega di A non ha deciso di far scendere le squadre in campo già alle 12:30 tanto per fare qualcosa: dietro ci sono contratti multimilionari e tanti soldi che finiscono nelle tasche della Lega. "Nessun prezzo giustifica un sacrificio del genere. - tuona il presidente del Cagliare Massimo Cellino - Spero ci sia il tempo per rivedere queste posizioni e che non siano inderogabili. È stato un grosso errore del quale anche io ho la responsabilità per non aver seguito certe cose". Anche il presidente del Palermo Maurizio Zamparini è contro lo "spezzatino": "E' una cosa vergognosa, ridicola".Vedremo se la Lega avrà il coraggio di far tornare il quadro degli orari del campionato di A alla normalità. Di certo sarà difficile rinunciare a tutti quei soldi che si percepiscono tramite lo  "spezzatino", ma non si può giocare sotto il sole a mezzogiorno con il termometro che segna i 35 gradi. Secondo Bruno Longhi, opinionista e commentatore di Mediaset, la soluzione sarebbe quella di "far giocare a quell'ora solo zone dove il clima non è un problema. Per esempio al nord, alle 12:30, si sta benissimo e non c'è quel caldo e quell'afa del sud sempre a quell'ora. Mi chiedo però se fosse davvero necessario prendere un simile provvedimento, il calcio italiano è inadatto a queste cose".