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Dzeko rimpiange la Juve, la Juve non rimpiange Dzeko. Grazie alla furia serba...


© foto di ALBERTO LINGRIA/PHOTOVIEWSE’ stato un calciomercato pieno di colpi di scena. Balotelli al Manchester City, Ibrahimovic e Robinho al Milan, Borriello alla Roma, Diego al Wolfsburg. Tante le trattative nate e concluse nel giro di poco tempo con la Juventus che ha cercato fino all’ultimo istante di portare a Torino almeno un pezzo da novanta. L’addio di Diego sembrava aprire nuovi orizzonti in casa juventina soprattutto nella trattativa riguardante l’attaccante bosniaco Edin Dzeko. Il fortissimo centravanti aveva più volte lasciato intendere di voler “sposare” il progetto bianconero. Marotta ne ha provate di tutti i colori. Cash o scambio con Diego più conguaglio in favore dei tedeschi? Niente da fare, anzi, sapete benissimo com’è andata. Diego torna nella Bundesliga per essere schierato proprio al fianco di Dzeko che, come dichiarato nell’edizione odierna di Tuttosport, ha un grande rimpianto per non essere riuscito ad approdare in maglia bianconera. Alla Juve, fallito l’assalto al bosniaco non restava che affondare gli ultimi colpi di mercato. In attacco ecco Quagliarella mentre, per quanto riguarda il posto da extracomunitario, arriva Milos Krasic. Il biondo esterno offensivo, nelle sue prime apparizioni in maglia bianconera, ha dimostrato di meritare ampiamente un posto nell’undici di Del Neri. Un fulmine di guerra. Corsa e cross al servizio della squadra. Proprio quello che vuole Del Neri dal biondino serbo che ricorda un certo Pavel Nedved. Due giocatori più volte messi a confronto che, però, non hanno lo stesso ruolo in campo. Nedved giocava a sinistra e spesso e volentieri si accentrava in stile mezzapunta mentre Krasic è un esterno puro di centrocampo. Ma la chioma bionda fa venire in mente il ceco di Cheb. Impossibile dire il contrario. E' vero che alla fine Dzeko non è arrivato, ma l'ultimo posto da extracomunitario è stato comunque occupato da un signor giocatore. Per il bosniaco ci sarà tempo: la Juve, intanto, si gode la "furia serba".