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ESCLUSIVA TJ - Carlo Nesti su campionato, Juventus e arbitri.


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© foto di ALBERTO LINGRIACarlo Nesti è un'icona nel panorama giornalistico del nostro paese. Giornalista torinese con oltre tre decenni di esperienza alle spalle, Nesti è un profondo conoscitore delle dinamiche calcistiche, nella fattispecie quelle riguardanti Torino e Juventus. Editorialista su varie testate come TMW, attualmente tiene un vero e proprio "diario di bordo" sul suo sito ufficiale, il Nesti Channel. E' con grande piacere che noi di Tuttojuve.com lo abbiamo intervistato in esclusiva. Ecco l'intervista integrale:Caro Carlo, partiamo da un quadro generale sul campionato: c'è una anti-Inter e, se si, qual'è?Per adesso no. Credo che lo possa diventare il Milan, se risolverà i suoi problemi di equilibrio tattico. Qualche "graffio", sulle gambe dei troppi solisti, non sarebbe del tutto sgradito, ad Allegri, per inserire Boateng. Naturalmente, niente di grave, per carità....Una decina di giorni fa Delneri ha dichiarato che la Juve non può lottare per lo scudetto, Marotta rimane sul vago e l'ex tecnico della Samp fa dietrofront e sostiene che la Juve non deve porsi limiti. In parole povere ai più non è ancora chiaro l'obiettivo dei bianconeri. Secondo te la Juve attuale a quale obiettivo massimo può ambire?Trovo ridicolo che critica e tifosi abbiano interpretato quelle dichiarazioni come un "reato di lesa maestà". Ma come si fa a parlare di scudetto, dopo 4 anni di batoste? E' giusto "volare basso" e "pensare alto": sensato ragionare dal quarto posto in su.Moggi ha un po' criticato il mercato estivo della Juve sostenendo che piuttosto di rivoluzionare acquistando una decina di giocatori sarebbe stato meglio puntare su 2-3 campioni. Tu con quale scuola di pensiero ti trovi concorde?Sono 2 filosofie diverse, egualmente valide. Se Moggi alludeva al fatto che, con il ricavato della cessione di Diego, e rinunciando a un esterno, tipo Pepe, si poteva arrivare ai 25 milioni necessari per Ibrahimovic, lo posso capire. Mi intriga, comunque, anche la "rivoluzione".Del Piero è vicino alla chiusura della sua carriera (anche se lui dichiara di voler continuare ancora per qualche anno) ed il nome più gettonato come suo sostituto è Cassano. Pensi che il barese possa davvero essere l'erede giusto del numero 10 bianconero?Fino a un paio di anni fa, credevo che il dopo-Del Piero fosse Rossi del Villareal. Ora invito i dirigenti a tenere d'occhio Sanchez dell'Udinese. L'operazione Cassano dipende solo da Garrone: che programma ha per la Samp del futuro? Si accontenta, o vuole di più?Per gennaio, oltre a Cassano, alla Juve sono accostate sin d'ora varie voci di mercato sia in entrata (Benzema, Pazzini, Ziegler, Cassani, Lucas Leiva, Lassana Diarra) che in uscita (la cessione di Sissoko). Secondo te quali sarebbero le mosse necessarie per i bianconeri nella sessione di calciomercato invernale?Personalmente, vedo carenze in difesa, con esterni bassi troppo offensivi, e in attacco, con una sola "torre" di ruolo (Amauri), e una "adattabile" (Iaquinta). Il grande rimpianto rimane Dzeko, anche se capisco che Marotta ha fatto proprio di tutto.Si parla anche di Schelotto: pensi sia da Juve o, comunque, da grande club?Lo conosco poco. E poi voglio vederci chiaro sull'acquisto più "qualitativo" dell'estate: Martinez. A Catania, l'ho visto protagonista di giocate superlative, ma gli infortuni lo stanno torturando. Io lo aspetto. La Juve lo aspetta. Ma è un esterno o una seconda punta?Attualmente, quello che pare essere uno dei maggiori meriti di Delneri è l'aver dato il via alla rigenerazione di Felipe Melo. Credi che il brasiliano possa davvero esprimersi a Torino come ai tempi di Firenze oppure il progetto di Delneri è sempre suscettibile di riserve per via delle "animosità comportamentali" del centrocampista verdeoro?Per la verità, non so quanto Melo debba tornare quello di Firenze, perché, se avesse veramente convinto, Corvino non lo avrebbe mai ceduto. L'essenziale è aver capito che non può restare solo come "ultimo uomo" davanti alla difesa centrale: pericoloso.Un'ultima domanda sul tema spinoso relativo agli arbitri: seppur alcuni con cognizione di causa, dopo appena 4 gare Zamparini si lamenta, Pozzo si lamenta, Ranieri e Pradè si lamentano, il Milan pubblica sul proprio sito un comunicato ufficiale come "vademecum" sul fuorigioco, l'ad del Catania Lo Monaco fa sentire la sua voce prima della gara con i rossoneri. Secondo te ci sarebbe un modo per porre fine a questa pratica tutta nostrana di rivendicazione sugli arbitraggi oppure il nostro calcio è legato in modo inscindibile a queste situazioni?Buona la seconda (tesi). La "cultura sportiva" italiana è malata da sempre, e avvelenata dalla "sindrome del sospetto". Calciopoli, oltretutto, ha consolidato la convinzione che è giusto "sospettare". Temo proprio che, prima del 2050 (se va bene), non se ne esca...