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Iaquinta: folgore di Manchester...


© foto di Daniele Buffa/Image SportManchester City vs Juventus: tanti nomi importanti, come chi rappresenta la storia di una squadra e continua a farla, Del Piero, oppure come quello che viene considerato uno dei migliori attaccanti in circolazione, vedi Tevez, e perchè no anche Adebayor. Ti aspetti da loro la scintilla che si trasformi in fiamma, ed anche se Alex quasi quasi ci riesce scagliando contro la traversa un dardo infuocato a fine partita, i gol non sono arrivati dai signori da chi i bookie consideravano favoriti. Al decimo minuto del primo tempo, gli occhi scorgono la prodezza di uno che ormai non è più giovanissimo, il cui nome non è altisonante come quello dei suoi illustri colleghi, di poche parole, ma dotato di grande spirito di sacrificio, e, anche se lo sapevano in pochi, anche di grande qualità. Ci si riferisce alla punta, seconda punta, ala e all'occorrenza anche centrocampista di fascia: Vincenzo Iaquinta. Sì, è proprio il giocatore calabrese a sbloccare il risultato, e mica con un gol banale: siamo al decimo del primo tempo come detto, e Vince riceve palla sulla trequarti sinistra, ad almeno sette-otto metri dall’area del City, in una classica ripartenza; ieri sera era la prima punta della squadra bianconera e quindi ci si atten­derebbe da parte sua una gestione del pallo­ne, in attesa di lasciare l'incombenza di costruire  il gioco a Claudio Marchiso, ed invece la storia è diversa. Ia­quinta sposta in avanti il pal­lone e lascia partire un destro così potente e radente, da sembrare un "Gamebreaker" del famoso gioco di calcio underground per console. D'un tratto il City of Manchester Stadium si ammutolisce, e si vedono omini in bianco e nero in mezzo al campo che si abbracciano tutti come vera squadra. E Vince, solo dopo aver abrracciato tutti i compagni, mostra la maglia della gioia: "Eh no... lo fai tu!". Subito spiegata il significato della scritta. "E’ uno scherzo, ci prendiamo in giro io e due miei amici di un ri­storante torinese". Poi sull' importanza del suo gol: "Ho scelto la partita giusta per segnare. Un messaggio in chiave Inter? Di sicuro abbiamo disputato una grandissima gara. Non era fa­cile tornare a casa con un pun­to. Siamo sulla buona strada". Sui nerazzurri poi dice: "E noi siamo pronti e pensiamo a loro, da ora in avanti. Dobbiamo anche impa­rare a gestire meglio la palla, difatti abbiamo sofferto un po’". Ed in ultimo ovviamente anche un pensiero alla casacca azzurra: "Non lo so. Io vengo da un infortunio, sto recuperando la forma miglio­re. E poi deciderà il mister". Già Vincenzo parla poco davanti a un microfono, ma poco importa: ai tifosi ed agli amanti del calcio interessa che parli sul campo. E pensare che quest'estate doveva essere ceduto allo Zenit, perchè forse solo il suo mentore Spalletti, che lo aveva avuto ad Udine, aveva capito cosa poteva dare Vince...