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NAPOLI: IL VAFFA-DAY!


Non solo i grillini perdono la pazienza.
© foto di Federico De LucaE adesso cosa dovrei scrivere? Cosa dovrei dire? Cosa potrei aggiungere a quelli che sono stati i fatti esposti al tribunale di Napoli? I sorteggi non erano truccati (ci aspettiamo le scuse pubbliche da chi sosteneva il contrario...arriveranno?), gli arbitri non ricevevano pressioni sugli arbitraggi, le famose palline erano tutte gialle, non avevano alcuna differenza di "calore" né di "colore" (se si esclude la normale sbiaditura data dall'usura) e nessun colpo di tosse pilotava le mani che giravano avidamente nelle urne. Insomma, non potevano essere riconosciute né al tatto né alla vista; forse, data la permanenza di Baldini in bagno durante il processo, questa potrebbe essere presa come un'ammissione del fatto che potessero essere riconosciute con l'olfatto, ma supponiamo non sia un'ipotesi credibile. Riassumendo la giornata di Napoli si può dire che tutti i giornalisti hanno detto le stesse cose, e anche la testimonianza di Collina smonta le tesi dell'accusa. Egli non si limita ai soliti "non ricordo", ma aggiunge una risposta precisa e secca, alla domanda diretta se mai fosse stato "invitato" a pilotare una partita.La risposta, che ve lo dico a fare, è stata: "NO". A proposito di Collina, cade in un'imprecisione, "non ricordando" quante partite arbitrò nella stagione 2004/2005; l'avvocato Morescanti gliene attribuisce 28, egli risponde "Se lo dice lei..." (si parlava di turni di serie A). In realtà, l'ex fischietto arbitrò 27 turni di A e uno di B, in quella stagione, tanto per essere pignoli.Ma veniamo all'attesissimo "ribaltone" che era stato "promesso" da Baldini.Baldini viene subito preso in castagna da Prioreschi, il quale, a domande dirette sulla sua conoscenza o meno del maggiore Auricchio, conferma di averlo visto e rivisto nel corso degli anni 2004/2005; l'avvocato gli ricorda prontamente che, nell'ambito del processo GEA, egli aveva dichiarato di non averlo mai visto. Insomma, il buongiorno si vede dal mattino e l'inizio dell'interrogatorio di Baldini è esaltante. No, scusate. Volevo scrivere esilarante.Baldini si trova costretto ad ammettere di averlo incontrato (insieme anche a una giornalista milanese), dichiarazione in netto contrasto con quanto dichiarato nell'ambito del processo GEA (e perseguibile penalmente come falsa testimonianza), per poi fare nomi di persone che, secondo lui, sono state "maltrattate" da Moggi a livello di intimidazioni, e questi sarebbero Canovi, Antonelli e Nelson Ricci, al secolo procuratori di calcio, tanto per capirci (per cui ancora un riferimento alla GEA, tanto per sottointenderci...); e per chiudere la questione, queste dichiarazioni erano già state smontate da una sentenza di primo grado, ma tant'è...da qualche parte Baldini doveva pure attaccarsi, i rischi che corre sono molto grossi in termini di giustizia, perché... Beh, perché "non ricorda", lui; perché "si è sbagliato", lui; perché "parlava al telefono in modo scherzoso", lui... In sostanza, perché ci sembra che abbia confuso il Processo di Napoli con il Processo di Biscardi.Questa prima riapertura della questione di Calciopoli (Farsoli-Morattopoli-Baldinopoli...o meglio ancora Monopoli) non fa altro che continuare a sottolineare che delle irregolarità presunte e supposte (sempre in memoria di Totò...!) non c'è traccia alcuna.Per favore, portateci UNA PROVA CHE SIA UNA, seria, tangibile, non appellabile, e che non sia l'eco dei deliri di certa stampa faziosa e in malafede che, domani, troverà il modo di nacondere-occultare-insabbiare i fatti di oggi, magari mettendo in prima pagina, che ne so, Maicon che aiuta una vecchietta ad attraversare la strada.